I bolognesi
Rabhas tornano sulle scene con il loro terzo album che segue di ben 6 anni (essenzialmente a causa di cambi di line up e 'pandemia')
'Maelstrom' del 2018 . Non avendo avuto la possibilità di ascoltare, ma solo di leggere dei precedenti lavori, non posso farvi un paragone preciso, pero' mi sembra di capire che l'evoluzione del sound non é stata troppo accentuata, anzi i classici elementi death (versante americano) con influenze tecniche ed 'evolute' sono sempre ben presenti. Ad onor del vero, la band sembra aver incorporato anche elementi 'core, soprattutto a livello vocale, dove le clean vocals, un po' declamatorie alla
Lindo Ferretti (
CCCP /
CSI) prendono certamente il sopravvento sui growls, relegati più a margine della proposta.
'Propaganda Antiumana' si manifesta cosi' come un album di discreto valore, buona coerenza e solidità, nonostante, e non me ne vogliano i Nostri, lo abbia trovato un po' 'limitato' a livello ritmico, infatti i predominanti mid-slow tempos non riescono ad essere sorretti da altrettante chitarre 'groovose' (mamma mia che zozzeria di termine) creando cosi' una mancanza di amalgama sonoro nella sua globalità. Certamente brani come
'Nevrosi Allucinatoria' dove un break più calmo e vagamente jazzy dona un po' di respiro e varietà al pezzo, o
'Oscurità' , il mio preferito, sono di un livello superiore, ma l'album nel complesso mi é sembrato un po' piatto e un po' troppo monocorde. Come per molte altre bands estreme , la dimensione live, potrebbe dare ai pezzi una spinta e un'anima differente, ma qui dobbiamo 'giudicare' il lavoro in studio, e sinceramente non mi sento di andare oltre una sufficienza stiracchiata ...
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