Quasi a ricordarci che trovare la forza di rialzarsi e mostrarsi sempre nella miglior forma possibile, e non parlo di un mero discorso estetico ma anche interiore, facendo fronte alle difficoltà ed ostacoli della vita, Blaze Bayley si riaffaccia sulla scena musicale a due anni del precedente 'War Within Me'. Due anni che, però, non sono trascorsi esattamente come ci si aspetta da un normale musicista, tour di promozione del precedente album, periodo in studio di registrazione, e poi via col nuovo full length. Nella primavera dello scorso anno il cantante inglese ha sofferto di un infarto per il quale ha dovuto poi sottoporsi ad un quadruplo bypass coronarico.

Alcuni potrebbero dire che diamine, tutte le sfortune sembra prendersele proprio quest'uomo, dai suoi straconosciuti trascorsi nei Maiden, ad una carriera solista che non l'ha mai vito brillare di popolarità seppur una qualità senza dubbio molto alta e sempre fedele ad un heavy metal diretto, con una punta di rabbia che non va intesa come sentimento negativo, ma più come punto di partenza per reagire e non trovarsi di fronte alle asperità di tutti i giorni in maniera impassibile.



'Circle Of Stone', in questa ottica, si colloca come un disco che potrebbe essere definito di routine, ma ad avercene album di routine fatti così. Al di fuori di una copertina non proprio riuscita (come lo era anche quella del precedente), il discorso musicale prosegue in maniera molto simile quello intrapreso da 'Infinite Entanglement' in poi. Se si toglie infatti la caratteristica del concept di quest'ultimo e dei due successivi, si nota subito come Blaze abbia portato la sua idea di heavy metal verso lidi più standard, meno aggressivi come quelli che potevano esserci su 'Blood And Belief', per dirne uno, ma comunque pieni di energia, optando anche per un suono generale molto simile ai lavori sopracitati. Questo non va ad inficiare sulla qualità di pezzi come 'The Year Beyond This Year' o 'Mind Reader', semplici certo, ma coinvolgenti e che in sede live sapranno fare il loro lavoro. La voce di Blaze, col passare del tempo, è diventata sempre più "piena", e ce se ne accorge facilmente con la ballad 'The Broken Man'. Dall'altra parte, i membri degli Absolva che da tempo accompagnano il corpulento singer inglese svolgono sempre bene il loro compito, pur come detto non raggiungendo particolari vette, ma ad esempio ascoltando 'The Path of the Righteous Man' si sente come ormai il connubio tra questi giovani e Blaze sia arrivato ormai ad un punto di totale sintonia. Stona un po' 'The Call of the Ancestors' con le sue cornamuse (alla 'Tunes Of War'), ma poi ci pensa la Titletrack a riportare il tutto su binari più classici.

Non è un capolavoro, non ha uno dei migliori cantanti sulla scena, ma 'Circle Of Stone' è un album che esprime sincerità e voglia di non mollare da tutti i pori. A volte bastano poche cose come queste, e Blaze ancora una volta ce l'ha fatta.