Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:38 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. ANGELS CALLING
  2. SOLE SURVIVORS
  3. RUN FOR YOUR LIFE
  4. LADY LUCKY
  5. EXCITED
  6. RESTLESS AND WILD
  7. SORROW, DEATH AND PAIN
  8. THERE IS NO TOMORROW
  9. WHO AM I
  10. WE ARE ALIVE
  11. ROCKING TO THE MORNING LIGHT

Line up

  • Brett Martin: vocals, guitar
  • Andy Delarge: bass, backing vocals
  • Stan Ricci: drums, backing vocals
  • Leo Razor: guitar, backing vocals

Voto medio utenti

Ci sono dischi che ti fanno venire voglia di riesumare l’antica “divisa” da rocker, uscire di casa e urlare al mondo che la trap, il rap e l’urban non potranno mai eguagliare lo spirito liberatorio ed euforizzante garantito dal Grande Vecchio Rock n’ Roll.
Recuperando un minimo di aplomb, ed evitando il rischio di cadere in atteggiamenti verosimilmente poco consoni all’anagrafe di maturi musicofili come il sottoscritto, non mi posso però esimere dal segnalare l’energia viscerale con cui i debuttanti Smoking Snakes affrontano la “sfida” del rockrama contemporaneo, inserendosi con prepotenza nel “mucchio selvaggio” rappresentato da Ammunition, Crashdiet, Wig Wam e Crazy Lixx.
Parliamo quindi dell’ennesimo “parto” artistico della floridissima scena scandinava (i nostri sono di Göteborg) ed in particolare aderente a quel segmento stilistico denominato sleaze-metal, fondato su strutture musicali trascinanti, orecchiabili, viziose e “cattive”, il tutto porzionato in ugual misura.
Danger zone” propone in sostanza undici “inni” che gli estimatori di W.A.S.P. (soprattutto), Ratt, Quiet Riot e Kiss ameranno cantare a squarciagola, pezzi perfetti per essere scanditi nella bolgia sudata ai piedi di un palco, dimenticandosi che in fondo si tratta di una formula tutt’altro che “avventurosa”.
Ebbene, grazie alla voce graffiante (parecchio Blackie Lawless-iana) di Brett Martin, ad una ritmica potente e compatta e a chitarre taglienti e incisive, i brani dell’esordio degli Smoking Snakes funzionano praticamente tutti, alimentati altresì da melodie ammalianti, da un pizzico di attitudine classy e da quei cori che tanto esaltano gli animi dei fans del genere.
Difficile, dunque, stilare classifiche di “merito” all’interno di un programma molto omogeneo nelle sue evidenti aspirazioni anthemiche … si potrebbe citare la tambureggiante openerAngels calling”, la fragorosa e adescante "Sole survivors”, la ruvida essenzialità di "Run for your life", le cromature di "There is no tomorrow", la poderosa “We are alive” o ancora la Scorpions-escaRocking to the morning light”, ma la verità, come già anticipato, è che “Danger zone” resta nel suo complesso un album dall’efficacia emotiva medio-alta, elaborato attorno intenti evidenti e, nonostante una certa eccessiva uniformità espositiva, piuttosto valido e godibile.
Ora non rimane che sperare di poter testare queste canzoni nel loro habitat naturale, quello dal vivo … anche senza l’armamentario d’ordinanza da metallaro (risalente, ahimè, almeno a un paio di taglie fa …), credo proprio che ci sarà da divertirsi!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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