Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2005
Durata:28 min.

Tracklist

  1. LUST CHASER
  2. WHAT IS THERE FOR ME
  3. ESCAPE
  4. THE RIVER
  5. DREAM

Line up

  • Rachele Manfredi: vocals
  • Fabrizio Agostini: keyboards
  • Saverio Bartoli: guitars
  • Francesco Mengoni: bass
  • Aldo Sefa: drums

Voto medio utenti

Nessun tranello dietro ad un titolo come “Gothica prog poetry”, che, in effetti, si presenta come una sorta di crocevia tra il prog e il gothic metal ed introduce i suoi autori, i (se non sbaglio) toscani Charme, come discreti interpreti di quest’interessante combinazione sonora.
Semplificando molto, si potrebbe parlare di una fusione tra la classica scuola Dream Theater da un lato e il gothic metal dei Lacuna Coil dall’altro, con la singer Rachele che insegue le traiettorie della sua più famosa collega Cristina Scabbia, pur non riuscendo costantemente ad essere altrettanto efficace e competente (talvolta si assiste ad alcuni piccoli “smarrimenti” di tonalità, su di un timbro vocale, in ogni modo, piuttosto attraente), ma dimostrando, in generale, più che accettabili qualità complessive.
I Charme danno prova di possedere qualche “buon colpo” e talune stimolanti intuizioni soprattutto sul versante “progressivo” e riescono ad evitare composizioni troppo complesse, mantenendo uno standard strumentale di livello, fatto dei classici stacchi e cambi d’umore abbastanza puntuali, evidenziando solamente sporadiche carenze dal punto di vista della fluidità degli arrangiamenti, che probabilmente potranno essere superate con il consolidamento dell’esperienza e dell’amalgama esecutiva.
La “poesia” gothic prog del quintetto evidenzia, senza eccessi, una certa dose di “familiarità” nella stesura, ma, tutto sommato, risulta godibile ed apprezzabile, anche se una crescita da questo punto di vista e una ancora superiore caratterizzazione diventano aspetti indispensabili per emergere in modo importante.
“Escape” e le sue variazioni, la fascinosa “The river” e in misura appena minore anche “Lust chaser” (non male, ma un pochino caotica), sono i pezzi nei quali i nostri s’esprimono in modo più convincente ed equilibrato, mentre sia “What is there for me”, sia “Dream” risultano musicalmente abbastanza gradevoli, ma soffrono entrambi di costruzioni ed armonizzazioni vocali da perfezionare.
Da rilevare, inoltre, una veste grafica piuttosto professionale ed una registrazione da considerare abbondantemente sopra la sufficienza, ma bisogna anche dire che una resa sonora maggiormente dinamica, visto il genere proposto, avrebbe giovato ulteriormente alla riuscita finale del prodotto (se la prossima volta Waldemar Sorychta avesse del tempo libero …).
Un buon inizio, contraddistinto da imperfezioni non insormontabili e credo che, con un tanto modesto quanto fondamentale affinamento dei registri canori della dotata vocalist e minime correzioni tecnico/compositive, i Charme potrebbero avere più di una “chance” per un’eventuale affermazione “commerciale”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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