Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. VOYAGE
  2. OPEN SEA
  3. RUNNING THROUGH THE NIGHT
  4. I GAVE MY HEART
  5. YOU MAKE ME FEEL
  6. RISING HIGH
  7. HER MOTHER'S LULLABY
  8. LONG WAY TO GO
  9. UNCHAIN THE NIGHT
  10. LIKE SOMETHING HEAVEN SENT
  11. SHOW THE LIGHT AGAIN

Line up

  • Philip Lindstrand: vocals, guitar
  • Mats Nilsson: guitar
  • Martin Kirschner: guitar
  • Bernt Lundgren: bass
  • Mikael Svensson: keyboards, synths, backing vocals
  • Mikael Skafar: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Titolo e artwork di copertina (curato dal noto Nello Dell’Omo) dell’album tengono a farci sapere che, dopo il salpamento discografico del 2020 (con “Never say never”), il vascello degli Arkado al momento si trova in “mare aperto” e non mi rimane dunque che sfruttare “biecamente” tali informazioni per avvisare gli estimatori dell’hard melodico scandinavo che la rotta per il gotha del settore è stata tracciata con cura e che la rinomata destinazione è decisamente alla portata del gruppo di Ödåkra.
Mantenendo pressoché intatta (resa solo appena più grintosa e sinfonica) la sintassi espressiva del debutto, in “Open sea” assistiamo ad una migliore definizione del songwriting, che acquisisce ulteriore slancio e maggiori capacità adescanti, guadagnando terreno innanzitutto nei confronti dei vertici nordici del settore.
Eh già, perché, grazie alla limpida e torreggiante impostazione canora di Philip Lindstrand, alle trame melodiche sfarzose e agli accenni di synth-pop ottantiano, il sound degli Arkado appare molto “svedese” nella sua esposizione espressiva e difficilmente potrà essere apprezzato da chi non ama (e ce sono, anche tra i cultori del genere …) questo fortunato canovaccio stilistico.
Ciò detto, passiamo a segnalare i momenti del disco che, a (in)sindacabile giudizio del mio usurato apparato uditivo puntano dritto alla suddetta ambiziosa meta: la sensibilità symphonic-pop di “Open sea”, il favoloso mix Europe / Toto di “Running through the night”, la vivace ruffianeria hi-tech di “I gave my heart” e di "Unchain the night” e poi ancora le lucenti cromature metalliche di “Rising high” e il velluto adulto d’ispirazione yankee "Long way to go”, a cui si aggiunge la teatrale “Her mother's lullaby”, una gustosa e “bizzarra” variazione sul tema sonoro portante dell’opera.
Altrove, il timone subisce qualche piccola deviazione di direzione, ma i progressi rilevabili in “Open sea” sono comunque complessivamente piuttosto rilevanti e ci consentono di attendere un (auspicabile) futuro trionfale approdo degli Arkado nel Porto degli Eletti con rinnovata fiducia e, soprattutto, con l’indispensabile conforto di una considerevole soddisfazione d’ascolto.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.