Gli austriaci Diamond Falcon, attivi dal 2012, quando furono fondati dal chitarrista Steve Savage e dal cantante Vin Weazzel, sono una di quelle bands cresciute quasi esclusivamente a “pane e Iron Maiden”.
Il loro terzo capitolo discografico infatti, intitolato Gates Of Hell, si muove tra all’interno di una concezione musicale di matrice palesemente maideniana, che si manifesta sin dalla opener The Wind In My Back, basata su cavalcate epiche, refrains battaglieri, e su richiami talmente evidenti da sfiorare, in certi frangenti, addirittura il plagio (vedasi il riffs di chitarra della title-track che ricorda MOLTO da vicino quello di “The Trooper”).
Al netto però di queste influenze, troppo massicce e spiccate per poter ritenere che la musica degli austriaci sia tutta qui, quando i Diamond Falcon decidono di muoversi su binari indipendenti e di “camminare con le proprie gambe” (perchè sono benissimo in grado di farlo!), il livello si alza sensibilmente e l’album prende una piega decisamente diversa, facendosi nettamente più convincente.
E’ questo il caso di tracce come Never Give Up, Death Galore, o anche, della conclusiva A World We Despise; tutte composizioni apprezzabili, dotate di spunti finalmente interessanti e incisivi e in cui, i richiami tradizionali, comunque ovviamente presenti, vengono opportunamente filtrati dalle abilità e dalla personalità musicale dei componenti della band.
In alcune occasioni purtroppo, come avviene per la già citata title-track o per Into Eternal Night, i brani risultano leggermente penalizzati dal particolare timbro di Weazzel, graffiante il giusto, ma un pò sofferente, sulle tonalità medio-alte, in cui commette, spesso e volentieri l’errore di avventurarsi.
Nel complesso però, Gates Of Hell è un album discreto e onesto, che ci presenta una formazione affamata di metallo puro, anche se, talvolta, sembra procedere con il freno a mano tirato, per via delle ingombranti ingerenze di cui sopra, che, colpevolmente, non sempre vengono rielaborate a dovere dai Nostri. Nel momento in cui i Diamond Falcon capiranno che solo quando fanno emergere la loro spiccata personalità riescono a esprimere pienamente il loro potenziale, allora sapranno sfornare dischi anche migliori di questo!
Per adesso dunque, va bene cosi, nell'attesa che la band stacchi finalmente il cordone ombelicale che lo tiene eccessivamente legato al grembo maideniano!
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