I
Browbeat sono tornati e sono tornati con un titolo che è una chiara dichiarazione d’intenti: “
Unbreakable”.
Garanzia di coerenza e qualità, nel suo piccolo la band modenese ha avuto un suo seguito e oggi approda nella scuderia
Time to Kill.
Cosa aspettarsi quindi dal nuovo album in studio? Beh, pressappoco quello che hanno sempre fatto: Un Punk Hardcore Moderno, potente, ritmato, che richiama quello che fu il Metalcore prima che venisse plasmato da sonorità più vicine all’Emotional Hc o al Melodic Death Metal (
Killswitch Engage,
In Flames,
Soilwork e compagnia cantante sono i principali artefici di questo crimine) e che oggi viene chiamato Beatdown Hardcore.
Torna un certo Groove Metal muscolare (primi
Machine Head), ritmiche più vicine alla galassia Hip Hop (
Biohazard) e i
Madball (tra l’altro tributati con una cover in calce alla scaletta del cd) a far da collante da tutto questo.
Durata pure concisa, per gente che sa che in certi lidi non è mai il caso di tirarla troppo per le lunghe, però…
… c’è un problema che grava sull’intero lavoro impedendogli quindi di spiccare realmente in un genere sempre più inflazionato (ah, le mode…) e banale (vedasi ensemble come i
Gravery), ovvero la completa mancanza di fantasia compositiva.
Per carità, si parlando di certe sonorità non è che ci si aspetti chissà che varietà o che trovate sensazionalistiche, ma nemmeno il trovarsi un lotto di canzoni con praticamente la stessa struttura e questo quindi le rende prevedibili e un po’ troppo simili tra di loro.
Poi certo, dal vivo sarà un macello incredibile sotto palco, però sorprende che una band di questa esperienza non abbia fatto caso a questo dettaglio.
Peccato, peccato davvero!
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