Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:31 min.
Etichetta:Derotten
Distribuzione:Venus

Tracklist

  1. BLACK OUT
  2. A TESTA BASSA
  3. L'UOMO DIO
  4. FRENESIA
  5. DI NUOVO IN MARCIA (MORITURI TE SALUTANT)
  6. VINCERE
  7. LA NUVOLA
  8. RABBIA
  9. IN THE NAME OF ROCK'N' ROLL
  10. THIS IS NOT DISNEYLAND
  11. IL GRANDE BLUFF
  12. CODICE GIALLO
  13. SOGNO

Line up

  • Seby: vocals
  • Spazza: guitars
  • Mendez: bass
  • Spasio: drums

Voto medio utenti

La nascita dei Derozer risale ufficialmente al 1991, ma prima di allora alcuni dei componenti della band militavano negli I-Deny, gruppo hardcore vicentino che riuscì a guadagnare una certa notorietà nella seconda metà degli anni ottanta. Dico tutto ciò per sottolineare che gli autori di questo "Di nuovo in marcia" possono a tutti gli effetti essere considerati dei personaggi che hanno fatto la storia della scena HC/punk italiana, e che a distanza di tanti anni dai loro esordi continuano a suonare la musica che amano con grandissimo impegno e convinzione. Eh sì perché questa non è una di quelle formazioni che tentano il tutto per tutto per cercare di evolvere o modernizzare il loro sound, bensì è una di quelle molto fedeli alla tradizione, che non cercano per forza di stupire e che vanno avanti per le loro strade fregandosene altamente delle varie mode o tendenze dell'ultima ora... Le tredici tracce che ci vengono proposte in questo nuovo cd sono le classiche composizioni "straight-to-your-face", cioè piuttosto grezze ed energiche, ma caratterizzate anche da una certa immediatezza data dall'utilizzo di ritmiche incisive e lineari e di riff accattivanti. I brani del quartetto sono un po' una via di mezzo tra l'hardcore old-school e il punk-rock "felice e spensierato" (quello alla Green Day tanto per intenderci!!), e credo sia proprio questo mix particolarmente azzeccato che li rende molto piacevoli all'ascolto. Si tratta infatti di quel genere di canzoni "senza tempo" che potrebbero essere state composte un decennio fa e che con ogni probabilità non sembreranno vecchie neanche nel 2010... Sarebbe difficile citare dei titoli in particolare e tralasciarne altri, anche perché questo è uno di quei lavori che vanno considerati come blocchi unici e compatti, nei quali tutti gli episodi sono ugualmente validi e convincenti. Un gradito ritorno insomma, grazie al quale i Derozer si riconfermano tra le realtà più interessanti del loro ambito musicale.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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