DarkWvlf, musicista ormai già noto nell’underground del black statunitense dal lontano 1993 con i suoi
Thornspawn, sotto il nome di
Blackthorn, dà vita nel 2022 al suo nuovo progetto:
Temple of the Beast, utilizzando la formula della one man band. Rilascia oggi, maggio 2024, il suo primo lavoro di rilievo, un mini LP di trenta minuti scarsi dal titolo
“Geminian Arcana”, sotto l’ala protettrice della
Iron Bonehead Productions.
Temple of the Beast ci conduce mano nella mano su sentieri dediti all’occultismo, circoli esoterici volti alla pratica di antiche magie arcane… misteri catacombali, oltreché uno sguardo alle stragi che furono effettuate, ai tempi dell’impero romano, nei confronti dei seguaci del culto di Dioniso; i quali erano dediti a pratiche di carattere orgiastico che si svolgevano durante i cosiddetti
bacchanalia (festività romane a sfondo propiziatorio di origine ellenica).
La proposta sviluppata in
"Geminian Arcana" si caratterizza per un riffing scarno, minimale e con un andamento ripetitivo dai tratti ossessionanti, su cui si inseriscono patterns di batteria piuttosto basilari; rallentamenti ai limiti del doom con un alone death piuttosto marcato, riscontrabile anche nel growl utilizzato da
DarkWvlf al posto dello scream che contraddistingue i
Thornspawn.
La produzione è molto grezza, tuttavia non al punto da rendere i suoni incomprensibili, andando un po’ a ricreare le atmosfere del raw black più selvaggio; paragonabile a quella di realtà sempre statunitensi come
Demoncy e
Black Funeral – con i quali condividono anche una certa affinità tematica – sebbene lievemente più nitida.
In questo lavoro troviamo molte dinamiche death che rimangono abbozzate e impastate con il thrash, ricreando quella sorta di proto black/death che era tipico di band come i
Sarcofago di
"I.N.R.I." (1987), o i primi
Mystifier (anch’essi dediti all’occultismo). In vari frangenti, invece, prende corpo lo spettro di un death metal pienamente sviluppato, degno erede dell’approccio oscuro di casa
Immolation.
I brani scorrono lisci, non vi sono particolari episodi da segnalare, se non che negli elementi prima citati si inseriscono delle componenti atmosferiche di sottofondo, create anche tramite l'utilizzo dei synth, capaci di rendere più intrigante e godibile il prodotto.
Questi leggeri substrati sonori, a mio avviso, dischiudono possibili aperture evolutive nel percorso di questa nuova creatura, che ritengo essere, non solo a livello di uscite, ma anche stilisticamente, ancora ai primi passi.
Non perché l’LP sia stato costruito con un’arte allo stato dilettantistico, tutt'altro, ciò che andrete a trovare al suo interno è stato creato appositamente in questa determinata forma; bensì perché si ha come una lieve sensazione di incompiutezza, la quale, dal mio punto di vista, date le capacità dimostrate, ha tutti i presupposti per essere colmata.
...Nel frattempo
“Geminian Arcana” rimane un prodotto godibile e intrigante per tutti gli amanti delle sonorità old school, e del revival di una certa attitudine black/death portata avanti da realtà odierne come
Profanatica e
Archgoat.
Recensione a cura di
DiX88
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