"All'aspetto appare di un rosso brillante, vivace e screziato; all'olfatto si percepisce un profumo di anni '80, effluvi di hard rock virile, arioso e melodico, con accenni AOR, blues e vaghi sentori di street; al gusto si presenta pieno, forte ed intenso con sapori di Mr. Big, Danger Danger, Tyketto, Firehouse, Extreme, Takara e Bon Jovi" ... ebbene sì, non c'è l'ho fatta a trattenermi dallo sfruttare in senso "enologico" (che originalità eh ... non l'avrà mai fatto nessuno ...) il monicker di questo gruppo lombardo, tentando di emulare (in modo non troppo riuscito lo ammetto ...) il "mitico" ed inarrivabile sommelier "dannunziano" che si esibisce in una ben nota rubrica di un altrettanto famoso Tg nazionale.
A parte gli scherzi, questo tentativo piuttosto maldestro vuole unicamente significare le eccellenti qualità dei Borgogna nel campo musicale descritto ed indicare quali sono effettivamente i "buoni maestri" della loro proposta davvero sorprendente e molto intrigante.
Musicisti alquanto preparati, i nostri mostrano un consistente bagaglio d'esperienza ed un palmares nel quale spicca in modo evidente la passata partecipazione (con il brano "Dirty roses") in una doppia compilation ("MelodicRock.com - The Beast Inside") licenziata sotto l'egida di quella "bibbia" (con il piccolo difetto di essere, a volte, forse solo leggermente troppo "generosa" nelle valutazioni) del rock melodico internazionale in formato HTML chiamata appunto melodicrock.com e che premia giustamente (ma anche un po' inaspettatamente vista la "nomea" tipica delle band italiche, un po' avulsa da queste coordinate sonore) l'elevato standard di professionalità e le grandi attitudini possedute dai varesini.
Dopo il "Promo 2003", a suo tempo diffusamente incensato, i Borgogna tornano in modo leggermente più esteso con questo "Outbound", composto da cinque nuove composizioni sostanzialmente senza difetti manifesti, a cominciare da una registrazione talmente efficace da far quasi dimenticare che si tratta di un'autoproduzione.
La brillante "Two much love" conquista all'istante e introduce splendidamente una band in cui il considerevole livello tecnico viene messo al servizio di un linguaggio musicale che come anticipato, si rivolge agli anni gloriosi del genere, ma mantiene una forza straordinaria e, per quanto mi riguarda, risulta sempre attuale, se si è in grado, come in questo caso, di "dominarlo" così bene, evitando al tempo stesso operazioni d'agevole ed integrale imitazione delle proprie "guide spirituali".
Riuscire a mantenere una sufficiente personalità propria ed essere credibili nonostante gli innegabilmente palesi modelli di riferimento, in un ambito molto delineato come questo, è un evento che merita di essere celebrato ed ecco perché i Borgogna conseguono una piena approvazione, dimostrando che l'inchiostro con il quale scrivono le loro canzoni è di un tipo sempre piuttosto pregiato anche senza essere caratterizzato dal pigmento di una particolare audacia compositiva.
La voce dall'impostazione a volte un po' Bon Jovi-ana di Tomas si batte, graffia ed ammalia, le chitarre di Pierpaolo sono estrose e ficcanti, il basso di Luca è pulsante e policromo, la batteria di Roberto è possente e precisa e tutti insieme formano una "macchina" dagli ingranaggi in costante movimento unisono: le cadenze sinuose di "Power", la bellissima "Two times is tough" (forse la mia traccia preferita), nobilitata da una passionale costruzione musicale nel bridge e nell'irresistibile chorus, le trame fragorose, bluesy, sincopate ed istrioniche di "Leave me alone" e la piacevolmente "familiare" ballata acustica "Angel", completano il "programma" di un dischetto affascinante e vitale.
Normalmente preferisco un buon bicchiere di dolcetto delle mie zone, ma in questo caso specifico farò uno strappo alla regola, consigliandovi anche le strepitose virtù "organolettiche" di questo corposo Borgogna (ci sono ricaduto!) ... sono sicuro che le apprezzerete anche se siete astemi o convinti supporters di altre "tipologie" alcoliche! Da sostenere senza riserve ...
Contatti: www.borgognamusic.com
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