Dopo il debutto di quattro anni fa sotto le insegne della
Svart Records ecco che la band nostrana torna con una nuova label e soprattutto nuovi compagni d’avventura, difatti ora sono un quartetto.
C’è da dire che la formazione guidata da
Davide Tiso e
Luciano George Lorusso è diventata ancora più monolitica e scura a livello sonoro; qui di melodie ne troverete gran poche, tutto è dissonante o quasi.
Basta ascoltare “
Agony untold”, scarica death/thrash con riffoni grossi e parti più cadenzate sottolineate da parti pulite che vengono doppiate da screaming rasposi.
“
Inner voice” è una battuta continua; death metal vecchio stile che attacca feroce con una parte più cadenzata con chitarre compresse e qualcosa che richiama i
Benediction prima maniera.
“
Overlord” è il rovescio della medaglia; qui si va nel doom/death metal con cadenze plumbee e una cupezza dolorosa sottolineata dalle vocals di
Lorusso.
In questo brano troviamo una traccia di melodia in certe linee di chitarra per poi deflagrare in un blast beat.
La produzione è riverberata, non chiara ma tende volutamente a far risaltare il muro sonoro delle chitarre.
Altro brano pesantissimo ed amaro è “
Misericordie”, un’elegia rabbiosa e dolorosa con chitarre melanconiche ed ossessive; anche qui abbiamo una parte pulita che può richiamare i
My Dying Bride della prima era per la portata dolorosa dell’emotività espressa ma con un attacco più death metal sul finale.
Album da prendere a piccole dosi ma sicuramente ben fatto e che vale la pena possedere, da ascoltare nelle giornate grigie di pioggia.
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