Che dire del rientro dei
Necrophagia sul mercato con il nuovo
"Moribundis Grim", rilasciato dalla
Time to Kill Records, a distanza di circa sei anni dalla morte del leader e singer
Killjoy?
Purtroppo si rivela essere un flop totale; una di quelle operazioni di mercato che non onorano né gli attuali membri della band, né il defunto
Killjoy, e men che meno la storia dei
Necrophagia.
Una storia che seppur non brillante e da gruppo – meritato - non di prima categoria, aveva la sua dignità di esistere e una certa rilevanza nel panorama Death Metal.
Tutto sommato, il loro primo full-length,
"Season of the Dead" (1987), è stata una delle prime manifestazioni del genere insieme a
"Scream Bloody Gore" (1987,) e a pochi altri lavori di formazioni proto-death (
Possessed,
Sarcófago, ecc.ecc).
"Moribundis Grim" attinge da sessions del passato svolte assieme a
Killjoy, e a materiale rimasto inedito su cui il resto della band, capitanata ormai da
Shawn Slusarek e
Serge Streltsov, cerca di costruire dei brani.
Purtroppo la qualità è pessima, e il contenuto davvero esiguo.
Si tratta in realtà di 30 minuti di musica di cui su 8 tracce due sono strumentali, una è una registrazione di pessima qualità di un live del 2017, un'altra è una cover dei
Samhain, e altre due,
"Bleeding Torment" e
"Mental Decay", rifacimenti tratti dal loro primo album che non aggiungono niente alle vecchie versioni.
Purtroppo non basta la partecipazione al microfono di un maestro come
John McEntee, o i vari riferimenti cinematografici agli horror del genio
Fulci, per rendere interessante il prodotto.
Si avverte lontano un miglio che le "novità" sono carenti di una loro coesione interna; si tratta di materiale ottenuto tramite un'operazione di collage di scarti e idee abbozzate.
I primi, gli scarti, dovevano rimanere tali... Le seconde, le idee abbozzate, gli attuali membri dei
Necrophagia non si sono minimamente sforzati di renderle interessanti.
Recensione a cura di
DiX88
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