Questo album è consigliato a quanti abbiano voglia di esplorare nuove dimensioni musicali senza paraocchi, questo progetto mi ha letteralmente affascinato, perché esce dai canoni del solito per abbracciare un impasto sonoro su base elettronica oscura.
Non potreste non ascoltare “
Anhedonia” che apre questo lavoro che è un connubbio tra trip hop e jazz notturno contornato dalle vocals suadenti della
Murphy; “
Eternel” sembra evocare un
John Carpenter più dark con chitarroni e un synth futuristico, mentre “
Sedator” pare un tema fantascientifico tra beats elettronici, graffi elettrici ed un’atmosfera che sfiora il drum n’ bass con le vocals femminili eteree.
La scelta poi di inserire in alcune tracce vocals rappate in lingua francese ma che sembrano poesie in freestyle è una scelta coraggiosa; il nome a cui i nostri sono ispirati è il fiume le cui acque nella
Divina Commedia dantesca fanno dimenticare, ma questo album lo ricorderete, bravissimi.
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