I canadesi
Duskwalker, band dedita ad una forma di thrash/death estremamente seminale, tornano sul mercato con il loro terzo full-length:
"Underground Forever", sotto l'egida della
Black Lion Records.
"Underground Forever", come si può evincere dal titolo ampiamente stereotipato, è un platter che si muove su coordinate tradizionali e intransigenti con i dovuti adeguamenti che riescono a non renderlo anacronistico.
Il guitarwork è più orientato al thrash che al death e riprende a piene mani dal sound della triade teutonica, dagli
Slayer e dal proto-death di band come i
Possessed. La componente death passa prevalentemente attraverso l'utilizzo del blast beat e del growl, che si alterna alle harsh vocals più tipicamente thrash raggiungendo talvolta, per brevi frangenti, estremità baritonali che avvicinano la proposta al brutal. In altri momenti invece il growl ha un andamento che richiama un po' al
Chuck Billy di
"The Gathering" (1999), così come il complesso della struttura compositiva.
I brani contenuti in
"Underground Forever" hanno un andamento piuttosto esplosivo, garantito anche da alcune intromissioni di venature grind e deathcore, e dai numerosi rallentamenti densi di groove che si inseriscono tra le partiture al fulmicotone, dove la matrice death diviene predominante.
Il terzo LP dei
Duskwalker avrebbe le potenzialità per essere un buon prodotto, è ben suonato ed il songwriting è discretamente ispirato; purtroppo paga il dazio di essere leggermente ripetitivo nel riproporre di frequente i medesimi schemi, oltreché di dilungarsi troppo in alcune tracce. E quest'ultimo elemento, data la pesantezza della proposta, tende ad affaticare l'orecchio. Inoltre molto spesso ci troviamo di fronte a strutture eccessivamente derivative e non sempre adeguatamente collegate nelle loro molteplici sfumature.
Recensione a cura di
DiX88
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