I DVRK sono una band francese formatasi nel 2019 inizialmente come progetto solista; dopodiché diventati un complesso vero e proprio, con Peter Morgan alla voce, Bastien Deleule e Gérald Audiard alle chitarre, Fabien Letren al basso e Vincent Vidal alla batteria.
Il gruppo propone un sound che contiene vari elementi estrapolati dal Deathcore, dal Nu Metal e dalla Bass Music.
Nel 2024 rilasciano il loro primo EP: "Infinite Reminescence", sotto l'egida della Season of Mist. Sembrerebbe inoltre che all'EP abbiano collaborato anche artisti del calibro di Conquer Divide, Cove Reber, Chunk No Capitan Chunk e Hyro The Hero.

Si tratta di sole sei tracce per un totale di appena 17 minuti, dove i nostri sfoggiano un sound che si muove su partiture piuttosto cadenzate e ben scandite, in cui è facile udire un certo influsso dei Fear Factory ("Distant Roads").
Troviamo incisi bassi in evidenza ed enfatizzati da effetti elettronici, su cui sopra si erge un growl profondo dai tratti, in taluni frangenti, assimilabili al deathcore; e in altri, invece, più pregni di un pathos sfiorante corde drammatiche come in "Paco", si ha qualche richiamo al death-doom di Paradise Lost, My Dying Bride e Katatonia; giusto per intendersi. Inoltre, sempre in "Paco", traccia piuttosto atmosferica, si possono udire anche qualche sfumatura Atmospheric Black Metal di scuola scandinava, data da un certo utilizzo dei tipici riffs monocorde in lontananza.
Non mancano anche richiami a realtà meno ortodosse come Slipknot, Korn, o qualcosa di simile ai Limp Bizkit, tuttavia si tratta di echi leggeri e non conducono il prodotto sulla via di una proposta commerciale.

"Infinite Reminescence" è un LP in cui i DVRK dosano bene potenza bruta, linee accattivanti e parsimoniose sperimentazioni; denotando una pregevole capacità di soggettivazione del proprio background. Inoltre l'album è avvolto da un'aura tragica, scaturita dalla capacità interpretativa del gruppo, che conferisce all'insieme una scintilla in grado di elevarlo al di sopra della mediocrità.