La formazione Hardcore
Candy, nata da un'idea del chitarrista
Michael Quick nel 2017, giungono oggi a tagliare il traguardo del loro terzo lavoro in studio:
"It’s Inside You", rilasciato sotto l'egida della
Relapse Records.
Appartenenti ad una visione del mondo solo all'apparenza inclusiva, e che personalmente non mi appartiene, i
Candy si muovono su un Hardcore con discreti elementi Thrash Metal che potrebbero rimandare alla scena newyorkese di realtà come
Crow-Mags e
Agnostic Front; su cui si inseriscono suoni Industrial che non disdegnano incursioni nei territori calcati dai
Rammstein, fino a sfociare in un flusso elettronico Techno/Digital Hardcore che potrebbe essere benissimo mutuato dagli
Atari Teenage Riot, o in dinamiche Electro Music stile
Kraftwerk (
"Love Like Snow") negli episodi più leggeri.
A tutto ciò dovete aggiungere una componente Nu Metal talvolta affine all'Hip-Hop, la quale rende il prodotto molto orecchiabile.
L'LP viene valorizzato anche grazie alla presenza di numerosi special guests, a cui viene dato uno spazio funzionale all'armonia di insieme del platter. Dunque troviamo
Aaron Melnick degli
Integrity,
Justice Tripp degli
Angel Du$t e dei
Trapped Under Ice, e
David Gagliardi dei
Trash Talk. Mentre in
"Love Like Snow", la voce di
MIRSY alias
Marisa Shirar dei
Fleshwater. Inoltre, alla produzione, molto moderna ma non snaturante l'essenza dell'Hardcore, possiamo leggere tra i credits un certo
Ben Greenberg degli
Uniform (quest'ultimo ha anche lavorato su dischi con
Pharmakon,
Ceremony e
Lamb of God).
"It’s Inside You", con i suoi soli 30 minuti, risulta un lavoro avvincente, gagliardo e piuttosto graffiante. E a mio avviso con un'attitudine che, nonostante le numerose influenze esulanti dal metal (talvolta lievemente commerciali), riesce a preservare una certa estremità sonora - anche se siamo su lidi meno caustici e furiosi del precedente
"Heaven in Here" (2022) -, lasciando aperta la possibilità del suo apprezzamento persino a quei metallari che, come me, sono tendenzialmente meno avvezzi ai compromessi. E in ogni caso resta pur sempre un prodotto nato e destinato a restare nell'underground che tanto amiamo.
Ovviamente, quanto affermato è valido a patto che si abbia uno sguardo musicale che proceda oltre la visuale del proprio orizzonte più prossimo.
Recensione a cura di
DiX88
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