Ho attraversato tutti gli anni ottanta ma, musicalmente parlando, ho un rimpianto: non aver vissuto direttamente quasi tutti gli anni '70 per ragioni anagrafiche. Reputo gli anni '70 il più grande decennio, se si esce dall'heavy metal, il più geniale in assoluto.
Nei miei sogni di undicenne, appunto verso la fine degli anni '70, ci fu una band che stimolò la mia fantasia:
Kiss, ovvero la mia prima band hard.
Mi sembravano dei super eroi con dei super poteri, ed in effetti (come molti sapranno) c'era anche un fumetto in loro onore, e addirittura si diceva che il colore rosso fosse ottenuto tramite il loro stesso sangue. Reputo i Kiss seventies, ovviamente, eccezionali ed ho sempre nutrito la speranza di incontrare una band che fosse sulla stessa lunghezza d'onda; negli anni ottanta recuperai questo vinile e la cosa si concretizzò. La band proviene da Cleveland, una città un po' fuori mano per farsi notare, ma grazie all'intervento del solito
Gene Simmons (già responsabile dei
Van Halen ed
Angel) la band finisce sotto contratto per la stessa label dei Kiss.
Purtroppo "
Trigger" rimarrà l'unica esperienza su vinile della band, anche se a metà anni ottanta, grazie all'esplosione del class metal, la band era ancora in circolazione nei club della loro città e si vociferava di un ritorno. I Trigger, proprio come i Kiss, avevano due cantanti,
Jimmy Duggan e
Ritchie House, e ne seguivano le tendenze: uno più melodico, l'altro più aggressivo. Se vi piacciono i Kiss che partono da "
Dressed To Kill", passando per "
Rock & Roll Over", arrivando a "
Love Gun" in Trigger ritroverete tutta la stessa magia riprodotta fedelmente in scala.
Vera Music For fun, tutto l'immaginario kitsch dell'America anni '70 vive in "Trigger", anni anche di eccessi dove l'industria discografica galoppava a mille tra milioni di dollari, cosa che i Trigger ovviamente non hanno mai conosciuto, ma non per demeriti propri visto che il loro metal pop poteva davvero funzionare per la grande platea, ma il fenomeno Kiss era pilotato dal potente management di
Bill Aucoin, quello che è mancato ai
Trigger, oltre ad un immagine ben definita che potesse fare presa. Peccato perché "
Somebody Like You" ha le sembianze di un mega classico con tanto di basso pulsante alla Gene, da far drizzare i capelli alla Kiss Army. "
Baby Don't Cry" verte su melodie eccelse e piacerà molto a chi apprezza canzoni alla "
Ladies Room" (c'è bisogno di dire di chi?). L'album è una citazione continua alla band di Gene e Paul ("
Shake It Up" e "
Rockin 'Cross The U.S.A." sono altre fantastiche schegge ), con l'interruzione di "
Beware Of A Stranger", altro vero e proprio classico un po' meno Kiss style per via delle stentoree melodie più atmospheric power ed una ritmica davvero possente e fantasiosa.
Se siete stanchi di sentire i 'soliti' classici dei Kiss anni '70 perché li conoscete a memoria, tuffatevi senza esitazioni su Trigger e il risultato è garantito, quando un plagio è fatto a regola d'arte.
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