Questi signori fanno quello che vogliono.Li ho “tenuti a battesimo” con il
primo straordinario lavoro; li ho esaltati con il
secondo magistrale capitolo; con
il terzo sono rimasto invece un attimo interdetto a causa di qualche cambiamento, per via di una certa semplificazione generale, ma ho amato anche quello.
Poi lo split con
Shaffer, il tour saltato, la separazione dalla
Century Media… Tutta roba che li ha messi col culo per terra.
E ora? Beh, a essere sincero i
Witherfall mi hanno fatto abbastanza incazzare per come hanno gestito l'ultimo disco. Promuovono stupidamente il nuovo "
Sounds of the Forgotten" da ottobre 2023 e, mese dopo mese, anteprima dopo anteprima, hanno fatto uscire tutte le varie canzoni con i relativi video.
Una cosa infinita. A cosa cazzo serve una recensione se fai ingoiare il disco a tutti un boccone alla volta? Di che vi parlo io oggi? Cosa c'è da promuovere?
Sapete già tutto, le orecchie le avete. Dove sono l’attesa, la sorpresa, il gusto di mettersi a sedere e ascoltare, di scambiarsi opinioni se tutti hanno già ascoltato tutto e la bellezza di una canzone si è già persa nel tempo?
Se provi ad obiettare, ti rispondono: “perché il marketing oggi si fa così”.
Vero che nessuno obbliga a premere play, ma è parecchio snervante ritrovarsi a cadenza mensile con news relative a quello che sembra un parto. Nove cazzo di mesi.
- Vez, hai poi ascoltato il lavoro nuovo dei Witherfall?
- Sì, qualcosa... Non mi dispiaceva il secondo pezzo. Oppure era il terzo che hanno buttato fuori? Boh. Sai quello alla fine dell'anno scorso. Però quello dopo, invece... coso lì, come si chiama, Where I qualcosa... Non mi ha convinto. Poi boh, non ricordo.Magari sono discorsi da vecchio (e quindi posso farli) ma se pubblichi un album, allora devi fare ascoltare il lavoro nella sua interezza, altrimenti fai uscire dei singoli quando ti pare su Spotycoso o sul Tubo e amen.
Non so, è come se uno volesse guardare in diretta una partita importante ma... trasmettono solamente gli highlight e, alla fine, la fanno vedere per intero in differita, giorni dopo, quando sai già il risultato, i marcatori, gli espulsi... Rimane solo da scoprire se la partita è stata bella oppure no. Coinvolgente eh?
Ora, occorre davvero che ci sia lo stronzo di turno (eccomi!) a dirvi come suona questo
Sounds of the Forgotten? Ognuno lo può scoprire per conto proprio, i pezzi sono in giro da parecchio, la band è già ben conosciuta, non c’è nulla da suggerire, nessuno stravolgimento, nessun cambio di stile.
Eppure…
Eppure la musica è sempre l’unica cosa che conta e questi stronzi ce l’hanno fatta una volta ancora, hanno cacciato fuori un signor disco e... Niente, sono di una categoria superiore. Vorrei parlarvene, sottolinearne la bravura di
Jake, il cantato micidiale e multiforme di
Joseph, un
Minnemann sontuoso, quelle tastiere a volte anni '70, l'alone dei Nevermore, quegli sprazzi estremi alla Cradle of Filth, la varietà compositiva, le botte thrash, i tanti momenti acustici e la malinconia intensa e permeante, qualche piccolo scivolone o porzione non riuscitissima... Ma sapete già tutto.
Questi signori possono fare quello che vogliono.