Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:30 min.
Etichetta:Brucia Records
Distribuzione:Anubi Press

Tracklist

  1. SPIKES
  2. THE GREY INFERNO
  3. WRETCHEDNESS
  4. A THOUSAND TIMES MORE
  5. LOOKING FOR EYES
  6. COR

Line up

  • Giorgio Barroccu: All Instruments

Voto medio utenti

Gli Ultio sono una Black Metal band nata a Genova nel 2017, per volontà del polistrumentista Giorgio Barroccu (Derhead, The Void), che dopo aver rilasciato un EP nel 2018, "Fera", pubblica da poco, maggio 2024, il suo primo full-length: "Cor", sotto l'egida della Brucia Records; piccola casa discografica di Genova fondata anch'essa nel 2017 dallo stesso Barroccu.

"Cor" è un disco semplice semplice… È più tradizionalista dello stesso Black Metal anni '90 (ovviamente sto scherzando). Si tratta di sei brani spalmati su soli 30 minuti che si muovono sul sentiero tracciato prevalentemente dalla scuola svedese (Dark Funeral, Funeral Mist e Watain, i primi nomi a cui ho pensato).
Il platter è un assalto sonoro continuo basato su tremolo picking dal gusto monocorde, blast beats sparati a 2000 –probabilmente frutto di una drum-machine –, e un substrato melodico avvolto nell'oscurità che si fa udire dalle profondità abissali della poetica oscura scatenata da Barroccu. Poetica, che per via di alcuni accostamenti armonici – ben udibili per esempio nella bellissima "The Grey Inferno" –, personalmente mi hanno ricordato alla lontana alcune soluzioni dei The Abyss e dei primi Nåstrond.
Prevalentemente l'LP si struttura, come già accennato, su dinamiche estremamente veloci; dove comunque si inseriscono piccole variazioni e ricalibrazioni di tempi e tonalità che rendono l'insieme molto piacevole e mai tediante. Tuttavia, più di ogni altra cosa, è il misticismo evocativo di cui sono avvolti questi sei grani di ghiaccio a risultare l'arma vincente.
Gli Ultio riescono a restituirci quella forza espressiva primigenia, intransigente, caratterizzata da un monocromatismo alienante e gelido, che ha contraddistinto le migliori release scandinave degli anni '90.
La produzione, anche se non vi sarebbe bisogno di specificarlo, è grezza, ovattata e dura come lo stridere dell'acciaio sui ghiacciai delle terre del nord.

Una progetto che non è interessato ad innovare alcunché, bensì consapevole di ciò che vuol suonare; spinto con forza da un amore smisurato per la fiamma nera che gli consente di farlo con maestria.

Culto e devozione totale al Black Metal.

Recensione a cura di DiX88

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