Uprising è una one man Black Metal band tedesca formata nel 2014 da
Winterherz, già attivo con i
Waldgeflüster.
Al momento sono stati rilasciati sotto questo moniker quattro full-length (di cui uno è una sorta di riedizione del primo). L'ultimo di questi, ed è quello di cui tratteremo nel nostro articolo, esce in questi giorni di luglio 2024:
"III", sotto l'egida della
AOP Records.
"III" è un platter piuttosto duro dove tuttavia il Black Metal più tradizionale si miscela con una componente Thrash/Groove piuttosto spiccata, ottenuta anche tramite una produzione corposa e decisamente moderna (pur senza esagerare), come si può evincere per esempio da
"A Message to the Hypocrites". Ma in linea generale è un po' tutto l'LP – si prenda anche la successiva "
While the World Is Burning" – a essere orientato in tale direzione. Dunque non stupisce che l'opera, per quel che attiene la limited edition, si chiuda con una cover di
"Ten Ton Hammer" dei
Machine Head, sottoforma di bonus track.
Inoltre sono rinvenibili svariati sperimentalismi che frequentemente passano da un massiccio utilizzo delle clean vocals, e i quali si palesano, perlopiù, in arrangiamenti orecchiabili di matrice Epic/Heavy. A tal proposito mi viene da sottoporvi all'attenzione
"Raise a Glass".
Il problema, a mio avviso, è che nonostante la qualità del songwriting sia alta, e il lavoro goda di una discreta potenza espressiva, questi elementi più melodici ed easy listening talvolta si inoltrano in un sentiero leggermente stucchevole, e ciò contrasta un po' con la crudezza di insieme del full-length e con alcune sue atmosfere guerresche a mio giudizio molto galvanizzanti.
A onor del vero, questi sperimentalismi sono un tipo di attitudine che non è estranea alla natura del progetto; si potevano, anche se ancora in stadio embrionale, già riscontrare nel loro bellissimo esordio
"Uprising" (decisamente superiore a
"III"); bensì in questa nuova fatica non mi sembrano correttamente integrati, conferendo al tutto una sgradevole sensazione di lieve disomogeneità.
In ogni caso non sono strutture così pervasive da inficiare pesantemente sulla qualità del prodotto, che al contrario beneficia di ottimi arrangiamenti e di un cura elevata di tutti i suoi aspetti. Oltreché di vari momenti tritaossa piuttosto avvincenti; dove Thrash/Groove e scuola scandinava coesistono con un'ottima armonia; e a tal proposito
"Brace Yourself" ne è un fulgido esempio.
Recensione a cura di
DiX88
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