I
The Bleak Picture sono una band dalle sonorità Death/Doom, spiccatamente melodiche e atmosferiche, formatasi nel 2021 per volontà di due ex membri degli
Autumnfall (
Jussi Hänninen e
Tero Ruohonen), tra le località di Veneskoski e Satakunta, in Finlandia.
Il gruppo attualmente ha rilasciato un EP nel 2021,
"Songs of Longing", un paio di singoli, e finalmente nel 2024 il suo primo full-length:
"Meaningless", sotto l'ala protettrice della
Ardua Music.
Per inquadrare il disco direi che possiamo affermare che le direttive stilistiche principali sono da ravvisarsi nei classici nomi che hanno fatto la storia del genere, con predilezione per
My Dying Bride e
Katatonia, ma anche i connazionali
Dolorian; seppur quest'ultimi abbiano una radice Black piuttosto che Death. Influsso della fiamma nera che comunque in alcuni sottofondi armonici è presente anche nella proposta dei
The Bleak Picture.
Devo essere sincero, non ho trovato niente di originale ascoltando questo album; gli echi dei gruppi menzionati poco sopra sono numerosi, e la formula adottata dai finlandesi è ormai ben rodata da moltissimi anni. Tuttavia devo dirvi che il disco scorre che è un piacere, e non è così scontato in prodotti di questo tipo.
Si tratta di 43 minuti densi di melodia dove trovano ampio respiro tastiere e tonalità di chitarra che variano dal terso al plumbeo con grande disinvoltura, e che talvolta sfociano in momenti sinfonici. Tutto è accompagnato da un'alternanza di clean vocals e growl (discretamente baritonale) che si ergono sopra i ricami del guitarwork, ovviamente di matrice Doom. Un guitarwork che si caratterizza per riffs orecchiabili che danno adito a molteplici ripartenze incalzanti, sotto le spoglie di mid tempo rocciosi e dal piglio Heavy, che ricordano molto da vicino alcune soluzioni dei migliori
My Dying Bride (provate ad ascoltare
"Meaningless / Nonsense").
L'LP è estremamente poetico, come si addice alla tipologia di proposta, bensì mai sdolcinato. Così come sono molteplici i frangenti atmosferici che altresì non si dilungano mai in suite tedianti, perfino quando la band si inoltra in sentieri più ipnotici e dal sentore mistico; che personalmente hanno condotto il mio cuore a quel
"Wildhoney" (1994) dei
Tiamat che tanto ho amato.
Il punto di forza del debut dei
The Bleak Picture è, a mio avviso, la capacità di condensare tutte le varie sfumature, che i padri fondatori negli anni sono riusciti a conferire al genere, in una formula semplice e tutto sommato facilmente assimilabile. Questo grazie a un songwriting capace, con astuzia, di inserire numerosi hooks funzionali allo scopo di tenere alta l'attenzione, oltreché di conferire riconoscibilità alle varie tracce.
"Meaningless" è un'opera emotiva…
Sarà in grado di cullarvi dolcemente nei momenti più tristi, di risollevarvi con incalzanti riffs di chitarra e di ammaliarvi con le sue armonie, con le sue pennellate policromatiche che confluiscono nella composizione di un paesaggio desolato. Bensì, pervaso da un afflato epico suonante come una sorta di riscatto nei confronti di quella melanconia monocromatica, così dolorosa, che se ascoltate questo genere sono sicuro che anche voi proviate, o abbiate provato, nella vostra più intima dimensione.
Recensione a cura di
DiX88
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