Plakkaggio - Undertakers/Plakkaggio 7'' split

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2024
Durata:9 min.
Etichetta:Time to Kill Records

Tracklist

  1. PET SEMATARY (RAMONES COVER)
  2. PAUL DI' ANNO (DREAM THEATER COVER)

Line up

  • Plakkaggio
  • Abbath: vocals & guitar
  • Deleterioth: guitar
  • ChrisNunnoS: bass
  • Comrade Fiacchi: bass
  • ValHell: drums
  • Undertakers
  • Enrico Giannone: insults
  • Stefano Casanica: guitar
  • Marco Mastrobuono: bass
  • Demian Campora: drums

Voto medio utenti

Torniamo a parlare nuovamente dell'attivissima Time to Kill , che insieme ad Hellnation, pubblica un piccolo split uscito di recente, nel quale gli storici Undertakers e i baldanzosi Plakkaggio si dividono equamente le due facce di questo sette pollici abbellite dalla grafica di Dave EDee.
In questa piccola chicca sono contenute due cover, ma procediamo con ordine: gli Undertakers se siete a digiuno dalle sonorità più estreme del Metal sono un nome storico per quanto riguarda il Brutal e il Grind italiano, nato a Napoli più di trent'anni fa ormai. Con la loro "Pet Sematary" tributano la band che ha dato il via alla rivoluzione Punk, i Ramones.
Coraggiosa come scelta, ma il risultato lo trovo riuscito a metà: la volumella distorta del genere, l'ospitata di Karim dei The Zen Circus (!!!) ed il growl di Enrico Giannone poco aggiungono a questo classico che vede nella sua potenza melodica il suo principale punto di forza, mentre l'assolo finale ci calza a pennello invece. Penso però che visto il genere fatto dai campani, sarebbe stato meglio scegliere un altro pezzo di quella tribù metropolitana (tipo una "Animal Boy"), o giocarsi il tutto e per tutto e stravolgere completamente il pezzo originale.




Mentre i metalpunx da Colleferro che hanno combinato? "Paul Di' Anno" non è altro che "Pull Me Under" dei Dream Theater sotto mentite spoglie. Un azzardo tributare l'anima Punk degli Iron Maiden con una cover della band simbolo del Prog Metal, non trovate? Eppure, l'azzardo è riuscito molto bene, risultando credibile e stimolante.
Basata sulla radio edit di quel mitico pezzo, i Plakkaggio riscrivono completamente il testo e come ci hanno abituato in passato, fa un ottimo uso dell'idioma di Dante con tanti riferimenti da cogliere, oltre ad una terminologia a volte colta ed inconsueta, dimostrandosi per l'ennesima volta delle ottime penne. Ben lontani quindi dal "timbrare il cartellino", non solo i Plakkaggio aggiungono un'altra ottima cover nel loro carniere, ma vanno a tributare un personaggio scapestrato quanto si vuole, ma molto importante per l'Heavy Metal tutto.
Un sette pollici ambivalente quindi, che da una parte farà la gioia dei fans della band laziale, mentre per quanto riguarda la band campana sono abbastanza stupito per un risultato così tanto naïf.



Recensione a cura di Seba Dall

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