I
Blasfeme sono una Black Metal band inglese formatasi a Bristol nel 2016; e al momento hanno rilasciato solo due full-length (oltre a due EP), di cui l'ultimo, che ora andremo a trattare, in questo luglio 2024:
"Black Legion", sotto l'egida della
Wulfhere Productions.
"Black Legion" è un prodotto piuttosto elementare, estremamente ancorato al Black Metal svedese leggermente più melodico e dai lievi contorni atmosferici tipico degli anni 90'; con probabilmente una predilezione particolare per
Setherial e
Naglfar, e una forte componente medievale che può richiamare in parte i norvegesi
Enslaved dell'era
"Eld" (1997).
I costrutti sono tutto sommato lineari, rimanendo sui sentieri ampiamente battuti dai padri fondatori. I
Blasfeme percorrono dunque la linea dura, con i classici tremolo e blast beats devastanti avvolti da un suono che si attesta prevalentemente su tonalità gelide; grazie anche a una produzione rétro piuttosto fedele a quelle degli albori; riuscendo, con piacere, a far varcare all'ascoltatore la barriera del tempo che lo separa da quei gloriosi anni oscuri.
In ogni caso non sono assenti cromie eterogenee che ci trasportano su territori guerreschi (e qui "Blood Fire Death" - 1988 - ha fatto scuola), con tanto di campionature di scontri e uccisioni a colpi di spada, come avviene nella
"Title-track", dove il gruppo si slancia in varie progressioni dai toni epici piuttosto esaltanti. Così come possiamo rinvenire alcuni accenni sinfonici nella varipinta
"Čachtice 1611", o evocazioni suggestive dai tratti ritualistico/cerimoniali. A tal proposito mi riferisco all'incipit di
"Ritualistic Exsanguination", la quale in seguito lascia spazio a sfuriate sonore dai toni anch'essi battaglieri ed epici.
Quando ho menzionato una certa attitudine atmosferica mi riferivo a substrati sonori intessuti tramite il semplice guitarwork, e tendenzialmente con gli strumenti tradizionali (non a prolisse trame di tastiera); dove alcuni passaggi lasciano intravedere, tra l'altro, uno sguardo da parte dei britannici nella direzione delle terre polacche su cui dimorano i
Mgła.
"Black Legion" è un prodotto assai gradevole, e sicuramente in grado scaldare, con la sontuosità policromatica dei suoi paesaggi gelidi, il cuore dell'amante della vecchia fiamma nera.
Il difetto forse è da ravvisarsi in un'eccessiva scolasticità che in taluni frangenti rende l'LP un po' prevedibile e stucchevole…
Vedremo di perdonarglielo.
Recensione a cura di
DiX88
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