Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:33 min.
Etichetta:Transcending Obscurity Records
Distribuzione:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. IN MY BONES
  2. UNTIL THE DARKNESS KILLS THE LIGHT
  3. MATTER OF A DARKER NATURE
  4. UNDERNEATH THE HORRENDOUS ONE
  5. DEATH WORKS OVERTIME
  6. EVENTUALLY THEY WILL DIE
  7. THE DAY WE AVENGE ON
  8. FROM POSSIBILITY TO ACTUALITY

Line up

  • Bengi Öztürk: Bass
  • Onur Özçelik: Drums
  • Mert Kaya: Guitars
  • Oral Akyol: Vocals
  • Serhat Kaya: Guitars

Voto medio utenti

I Carnophage sono una Technical Brutal Death Metal band Turca formatasi ad Ankara nel 2006.
Al momento hanno rilasciato tre full-length, di cui l'ultimo in questi caldi giorni di estate 2024: "Matter of a Darker Nature", sotto l'egida della Transcending Obscurity Records.

"Matter of a Darker Nature" è un prodotto estremamente curato, un ottimo esempio di Brutal Death Metal moderno dal tasso tecnico elevato, con una produzione potente e nitida che consente di discernere con una relativa facilità – visto il genere proposto – tutte le intricate trame musicali, dense di saliscendi e tortuosità, intessute magistralmente dai cinque deathsters.
Il substrato musicale a cui fanno riferimento i Carnophage è quel tipo di Death Metal portato avanti dai canadesi Cryptopsy, bensì, al tempo, anche dalla creatura del turco/tedesco Muhammed Suiçmez, ovvero i Necrophagist di "Onset of Putrefaction" (1999), o i nostri italiani Hour of Penance, giusto per fornirvi qualche nome di riferimento.
È un album sul filo dell'adrenalina che scorre davvero con agilità. Si tratta di 33 minuti spalmati su 8 brani decisamente veloci e che si snodano su dinamiche contorte, a tratti sincopate, e come già scritto intricate, che tuttavia conservano una certa linearità di insieme e molteplici finezze compositive.
I turchi non inventano niente di nuovo, anzi; tuttavia quel che colpisce di "Matter of a Darker Nature" è la convinzione con cui il gruppo ripropone il vecchio canovaccio putrescente del Brutal; e soprattutto la naturalezza con cui riesce a sbattere sul desco partiture difficili, sgravando ogni peso di assimilazione all'ascoltatore.

Promosso per merito…
Stay Brutal.


Recensione a cura di DiX88

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