Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:46 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. THE BOY
  2. NO DEAL
  3. I CAN’T HELP YOU
  4. LIKE NEVER BEFORE
  5. IS ANYBODY LISTENING
  6. GAMES
  7. HE SAID SHE SAID
  8. MAYBE ON A SUNDAY
  9. KNOW ME
  10. WHERE’S THE LOVE
  11. UNITED WE STAND
  12. LIES

Line up

  • Mark Huff: vocals
  • Tracy G.: guitars
  • Paul Alfery: guitar, keyboards
  • Randy Oviedo: bass

Voto medio utenti

Ok … nella scena musicale contemporanea la comparsa dell’ennesimo supergruppo non desta più particolare “impressione”, ma mentirei se non ammettessi di essermi avvicinato con curiosità ai Dark Mile proprio per il loro prestigioso organico.
In realtà, continuando sulla radicata linea della schiettezza, ad attirare l’attenzione è stata soprattutto la presenza di Tracy G, un chitarrista che deve la sua fama in particolare alla passata partnership con Ronnie James Dio, e che ho sempre apprezzato per un certo buongusto esecutivo e per il “coraggio” e la determinazione con cui ha saputo affrontare un incarico tutt’altro che agevole.
Reminiscenze del buon lavoro sviluppato da Paul Alfery nei Walk The Walk e l’interesse per la prova di Mark Huff (ex Quiet Riot, sempre a proposito di avvicendamenti "complicati" ...) hanno fatto il resto, lasciando a Randy Oviedo (Streek) il ruolo, per quanto mi riguarda, di illustre carneade della situazione.
Un’attrattiva fortunatamente concretizzatasi in maniera piuttosto felice alla prova dei fatti, dacché “Dark mile” è un pregevole esempio di hard n’ heavy al tempo stesso compatto e melodico, sulla scia di band quali Steelheart, Quiet Riot, King Kobra, Winger o magari pure dei WW III, per rimanere in tema di “discepoli di Dio” e sperando che qualcuno si ricordi di loro.
Evidenziando fin da subito l’eccellente prova vocale di Huff, l’albo esordisce con una possente “The boy” (l’esortazione “I wanna rock …” è sempre una condivisibile dichiarazione d’intenti …), per poi replicare immediatamente con la pulsante “No deal”, figlia di Kix, Britny Fox e (fatalmente) AC / DC.
Ancora grinta, ma con un pizzico di superiore lusinga melodica la garantisce “I can’t help you”, e se “Like never before” è un breve, gradevole, interludio strumentale, il clima ombroso e le spirali armoniche adescanti di “Is anybody listening” assicurano cinque minuti abbondanti di notevole suggestione emotiva.
Una forma di magnetismo rilevabile (soprattutto se siete fans di Whitesnake e Lion) anche nella (immancabile) power balladGames”, e che invece latita leggermente in una “He said she said” che sfrutta in modo un po’ troppo prevedibile i pur nobili dettami dell’hard-blues.
Su un’analoga direttrice stilistica si colloca “Maybe on a sunday”, nobilitata però da un groove e da un refrain maggiormente efficaci, e anche le successive “Know me”, con il suo vigoroso background evocativo, e “Where’s the love”, un altro “lento” virile e passionale, riescono a infondere buone sensazioni.
L’arcigno anthemUnited we stand” (con un titolo del genere era difficile aspettarsi qualcosa di diverso …) e l’incalzante e granitica “Lies” aggiungono ulteriore muscolare energia sonica ad un programma complessivamente parecchio godibile.
In conclusione possiamo dunque affermare che i Dark Mile all’esordio si dimostrano all’altezza del loro pedigree, combinando un songwriting di discreta qualità con una più “scontata” adeguatezza tecnica … nessuna specifica forma di “originalità” nella loro proposta artistica, ma in tempi in cui questa prerogativa è davvero rara, “Dark mile” merita una pronta considerazione da parte degli appassionati del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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