Gli
Antiflesh sono una Black Metal band polacca formatasi nel 2013; al momento hanno rilasciato due full-length, di cui l'ultimo - che andremo adesso a trattare con questo articolo – nel giugno 2024:
"Hosanna", tramite la
Theogonia Records.
"Hosanna" è un album che si muove sul sentiero di un Black Metal tendenzialmente duro, nonostante risulti impreziosito da numerosi frangenti atmosferici e armoniosi, indubbiamente richiamanti ad alcune soluzioni dei connazionali
Mgła. In particolar modo per un certo utilizzo sinistro e cadenzato del guitarwork e per gli arpeggi di sottofondo della seconda chitarra, mentre l'altra - con il sostegno del basso - insieme alla batteria, martella incessantemente con tremolo e blast beats canonici.
Molteplici sono anche le evocazioni da cerimoniale occulto, dove talvolta si ravvisa perfino qualche accenno sinfonico.
Tuttavia, a mio giudizio, restano le dinamiche più crude e veloci a risultare le più efficaci; e che personalmente hanno di frequente riallacciato il mio pensiero alle tormente di neve degli
Immortal di
"Pure Holocaust" (1993) e
"Battles in the North" (1995). A tal proposito si prenda ad esempio
"Impaled Flesh" o la micidiale
"Funeral Whore". Mentre, invece, per quanto riguarda alcuni frangenti in mid tempo, il primo richiamo è stato ai
Gorgoroth.
Nell'insieme l'ultimo lavoro degli
Antiflesh è decisamente discreto, anche se forse risente un po' di un eccesso di sedimenti stilistici derivativi; tuttavia ben sopperiti dal forte impatto suggestivo di determinate atmosfere, oltreché dalla prestazione muscolare del gruppo.
Sicuramente un'opera che gli amanti della vecchia scuola difficilmente potranno non gradire.
Recensione a cura di
DiX88
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