Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:46 min.
Etichetta:Dark Essence Records
Distribuzione:Karisma – Dark Essence

Tracklist

  1. INGEN SKåNSEL
  2. ET UOMTVISTELIG FALSUM
  3. I UNATURENS VOLD
  4. PROSESJON UNDER BLYHIMMEL
  5. DET KRYPER KALDT
  6. MASKINER AV NIHIL
  7. FORSTANDEN SEILER SIN EGEN SJø
  8. FORTæRER AV MINNE OG FORM
  9. RYKK SKAPERVERKET OPP MED ROTEN
  10. VORDE EDERS FARKOST EN KATAFALK
  11. SERENADE TIL DøDENS ELENDE

Line up

  • Mannevond: Vocals, Guitars
  • Kvass: Guitars
  • Voidar: Guitars
  • Leonid Melnikov: Drums

Voto medio utenti

I norvegesi Koldbrann, a distanza di circa undici anni dal buon "Vertigo", si riaffacciano sul mercato discografico con un nuovo lavoro in studio: "Ingen skånsel", rilasciato sotto l'egida della Dark Essence Records.

"Ingen skånsel" è un disco che si muove ancora di più del suo predecessore – abbandonando le soluzioni vagamente Punk/Rock – su binari tipicamente tradizionali, ovvero quelli della scuola Black Metal norvegese.
Un sound ampiamente debitore ai primi Darkthrone e Immortal; contraddistinto dunque da suoni scarni dal sentore analogico, atmosfere monocorde con droni che si muovono talvolta in direzione sospensiva, conferendo, pur permanendo in ambiti crudi, un certo sottofondo atmosferico. Droni che puntualmente deflagrano in rasoiate e ritmiche iconoclaste, con usi delle dissonanze marcate e riffs che assumono, in determinati frangenti, andamenti circolari richiamanti ad alcune soluzioni intransigenti di realtà come Mütiilation e Judas Iscariot.
Indubbiamente, per chi come me ama certe tipologie di sonorità raw – che qui vengono comunque sapientemente stemperate da alcune armonie, oltreché dai ricami più atmosferici di cui abbiamo appena fatto menzione – troverà sicuramente in "Ingen skånsel" pane per i propri denti. Questo infine perché si tratta di un prodotto davvero egregiamente curato in tutti i suoi dettagli, e capace di riprodurre il feeling più primordiale dell'arte oscura.

Nonostante ciò, devo specificare che, da un gruppo come i Koldbrann, i quali centellinano oculatamente le loro uscite (dal 2001 a oggi hanno rilasciato solo 4 LP), sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più.
La sensazione è che vi sia una certa carenza di quella scintilla in grado di illuminare e donare linfa vitale alle loro comunque ottime capacità compositive, e soprattutto quel quid che possa conferire allo stile dei norvegesi un valore distintivo più alto.

A mio avviso un passo indietro rispetto a "Vertigo".

Recensione a cura di DiX88

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