Evilyn sono una Technical Death Metal band internazionale dai forti connotati Avantgarde, formata nel 2017 e che vede membri provenienti da Stati Uniti, Canada e Australia. Dopo aver rilasciato nel 2020 il loro primo EP, tagliano in questi giorni di agosto 2024 il traguardo del primo full-length:
"Mondestrunken", pubblicato sotto l'egida della
Transcending Obscurity Records.
Si tratta di una proposta complessa e astrusa, quasi integralmente basata su dinamiche sincopate, dove si intuisce con facilità come i nostri ricerchino ossessivamente incastri sulla scia delle poliritmie e di suoni dissonanti e atonali, con continue scale discendenti - dove il basso gioca un ruolo di prim'ordine - che polverizzano le orecchie dell'ascoltatore.
In ogni caso, sia chiaro, gli
Evilyn si muovono su coordinate ascrivibili a una forma di Technical Death Metal piuttosto brutale; sia per quel che riguarda le accordature degli strumenti, oltreché per alcune dinamiche caratteristiche, affiancate dal tipico growl baritonale che contraddistingue il genere.
Il debut degli
Evilyn è uno di quegli album che necessitano di numerosi ascolti per essere assimilati, non si può prendere alla leggera, pena il rischio di perderne il filo conduttore. Necessità questa che deve essere ben presente a chiunque si muova su sentieri estremi di matrice Technical, poiché il senso ultimo di tali LP si dischiude solo lentamente.
Tuttavia, nel caso di
"Mondestrunken", questo è più vero che mai, in quanto il tessuto Dissonant su cui sono ricamate le sue dieci tracce, con tutti i suoi movimenti ascendenti/discendenti, e l'intreccio inestricabile di poliritmie, rendono davvero farraginoso l'ascolto e la sua conseguente ermeneutica. Poiché per comprendere un lavoro come questo si necessita davvero di un'opera di ermeneutica…
Ho difficoltà a credere che un prodotto così possa piacere realmente a molte persone, e mi riferisco comunque pur sempre ad ascoltatori abituati a sonorità di questo tipo.
Ovviamente, data la difficoltà intrinseca alla proposta, il beneficio del dubbio di essere stato io a non comprenderla a pieno diviene d'obbligo…
Così come la "scelta del senza voto".
Recensione a cura di
DiX88
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