Kerasfóra è una Atmospheric Black Metal band cilena formatasi nel 2021, e che si regge unicamente sulle spalle di un enigmatico musicista dal medesimo nome.
Al momento, sotto il moniker Kerasfóra, sono stati rilasciati un demo nel 2021 e il full-length, che andremo adesso a trattare, proprio in questa estate 2024: "Six Nights Beyond the Serpent's Threshold", sotto l'egida della Iron Bonehead Productions.

A essere onesti, più che a un disco di Black Metal atmosferico siamo di fronte a un prodotto orientato al Dark-Ambient di matrice burzumiana (era "Dauði Baldrs" / "Hliðskjálf"). Dove comunque sia, nonostante risultino in secondo piano rispetto ai tappeti di synth, le chitarre acustiche, al massiccio utilizzo di campionamenti e dell'elettronica in generale, possiamo scorgere, seppur rarefatti e sporadici, gli elementi peculiari del Black Metal: produzione lo-fi, scream, droni sospensivi e qualche riff più malvagio con batteria a seguito. A mio avviso, inoltre, si possono ravvisare più di un punto di contatto con "Bergtatt - Et eeventyr i 5 capitler" (1995) degli Ulver…
Si tratta di un album che contiene al suo interno varie ramificazioni: Dark - Ambient, atmosfere cosmiche e misteriose, le quali, in alcuni contesti, assumono di frequente toni psichedelici richiamanti agli anni '70, a cui si aggiungono qualche sentore Dungeon synth. Tuttavia, suddette diramazioni, hanno il pregio di venire convogliate all'interno di un tracciato univoco, evitando, dunque, lo scadimento dell'opera in un costrutto dispersivo.

"Six Nights Beyond the Serpent's Threshold", come già affermato, è un LP contraddistinto da suoni misteriosi e avvolgenti che, pur nel minimalismo compositivo su cui si articolano, risultano in grado di cullare l'ascoltatore e trasportarlo all'interno di un mondo parallelo, tanto incomprensibile, quanto affascinante.

Indubbiamente non è un lavoro adatto a chiunque, né tantomeno ai blacksters più incalliti…