I thrasher inglesi
Solitary, in corsa dall'ormai lontano 1994, giungono in questi giorni di settembre 2024 a tagliare il traguardo del loro quinto full-length:
"Embrace the Darkness", rilasciato sotto l'egida della label
Twisted into Form.
I
Solitary, con
"Embrace the Darkness", come di consueto, si muovono su un Thrash Metal fortemente influenzato dal sound della Bay Area, in particolar modo dei
Testament, soprattutto per quanto riguarda le linee vocali di
Sherrington. Un altro punto di riferimento a cui guardare, per farsi un'idea del gruppo, sempre che già non li si conosca, sono i connazionali
Onslaught, da cui oltre a ricalcarne alcune peculiarità stilistiche, ne condividono la modernità del suono caratteristico delle loro ultime produzioni – che nel caso dei
Solitary viene effettuata nuovamente da
Simon Efemey (Napalm Death, Paradise Lost, Deceased etc).
Dunque, ci troviamo al cospetto, di un Thrash Metal dai suoni deflagranti, muscolari, "nitidi" e martellanti, che ben si sposano con il songwriting della band.
Gli inglesi, con questo loro quinto disco, ci scagliano in pieno volto dieci tracce che si snodano sul filo dell'old-school, altresì, con molti elementi riadattati secondo i dettami del nuovo corso del Thrash. Si tratta di schegge impazzite, prevalentemente assalti sonori, con tutti i classici riffs segaossa, breakdown massicci, duelli chitarristici, tupa tupa e tappeti di doppia cassa a tutto campo. Tuttavia, i
Solitary non si limitano a premere il piede sull'acceleratore, bensì mantengono sempre quel feeling melodico e orecchiabile che tanto andava in voga nel Thrash - di cui abbiamo fatto cenno in precedenza - dei gloriosi 80's, e in un episodio si slanciano anche in situazioni più ariose e dagli afflati Heavy (
"Filtering Hindsight").
Il grosso difetto degli inglesi, purtroppo, è che nonostante la grossa potenza di fuoco, e le indubbie doti tecniche ed esecutive di cui sono portatori, oltre a una notevole solidità del songwriting, non risultano sufficientemente capaci di smarcarsi dai padri del genere, finendo, in conclusione, per collocarsi nella schiera dei semplici gregari. Tutto ciò, indubbiamente, impedisce di affezionarsi adeguatamente al gruppo, e di conseguenza anche a questo ultimo
"Embrace the Darkness" che, è doveroso specificare, resta in ogni caso una vera fucilata nei denti e un buon prodotto per tutti gli amanti del Thrash Metal.
Highlights: "Embrace the Darkness", "The Disappeared", "Filtering Hindsight".
Recensione a cura di
DiX88
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