I
Deathless Void sono una Black Metal band olandese formatasi recentemente, e che vede tra le sue fila anche il musicista italiano
Michael Bertoldini, già attivo con i nostrani
The Secret.
Il gruppo, dopo aver rilasciato nel 2022 un discreto demo, si ripresenta a distanza di due anni con il primo vero full-length:
"The Voluptuous Fire of Sin", pubblicato sotto l'egida della
Iron Bonehead Productions.
Il sound della band italo/olandese guarda prevalentemente nella direzione della scuola francese; a proposte seminali come quelle di
Antaeus e ancor di più all'altro e "più vario" progetto di
MkM, gli
Aosoth. Mentre per quanto riguarda alcune stratificazioni sonore più atmosferiche e dissonanti, dai sottofondi limitrofi all'Industrial, ai ben più noti
Blut Aus Nord con un pizzico della deanimazione cibernetica dei norvegesi
Mysticum e
Thorns.
"The Voluptuous Fire of Sin" è uno di quei dischi che non ti aspetteresti da un gruppo agli esordi. Questi quattro ragazzi sono mossi da un odio capace di annichilire qualunque cosa gli si pari davanti, ed è questo che fanno con queste nove gemme oscure. Una furia esecutiva travolgente con cui vengono create strutture dove orecchiabilità, ricercatezza sonora, dinamiche "estrose" e droni sospensivi si trovano in una perpetua opposizione, risolta con puntualità tramite una dialettica che da luogo a un costrutto univoco e avvincente.
Una potenza iconoclasta che attinge la sua forza direttamente dalla fiamma nera primordiale; numerosi sono i retaggi, oltreché delle propaggini d'Oltralpe, della tradizione norvegese e svedese; in particolar modo quest'ultima è riscontrabile in un certo taglio delle linee di chitarra e in alcune soluzioni maggiormente elaborate ed armoniche: sia a livello strumentale che lirico. Mentre, al contrario, la solenne desolazione che pervade alcuni frangenti di composizioni come
"Crossing the Threshold", proviene direttamente dalla Norvegia…
I
Deathless Void fanno sfoggio di uno stile che resta sempre a cavallo tra old-school e nuovo corso; quest'ultimo segnato indubbiamente da una produzione moderna e dalla presenza di alcuni sperimentalismi atonali sulla scia dei francesi
Deathspell Omega; inserti Thrash / Death amalgamati con tratti avanguardistici (provate ad ascoltare, tra i vari elementi, l'originalità di alcuni patterns di batteria) e con un senso melodico, e al contempo brutale, affine agli
Ulcerate.
Altro elemento che segna la chiave di lettura dell'attualità dei
Deathless Void è – visto il genere – il "groove" marcato di cui sono portatori, toccante il suo acme nel mid tempo incalzante e dal piglio catchy di
"Purple Triad".
Groove che comunque, sia ben chiaro, non finisce mai per sottrarre il gelo e la ruvidità che ogni puro sangue Black Metal dovrebbe conservare.
"The Voluptuous Fire of Sin" è un viaggio mistico e obliante, composto da artisti posseduti da una ferocia sideralmente volta alla assoluta disumanizzazione.
Tra le migliori uscite del 2024... Se vi sono piaciuti gli
Akhlys, penso proprio che anche questo faccia al caso vostro…
Recensione a cura di
DiX88
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