I
Torrefy sono una Thrash Metal band canadese dalle tinte Black formatasi nel 2011.
Al momento hanno rilasciato quattro full-length, di cui l'ultimo, in maniera indipendente, in questi giorni di fine settembre 2024:
"Necronomisongs".
"Necronomisongs" contiene un Thrash Metal tendenzialmente piuttosto veloce di matrice teutonica, ibridato con molte altre correnti estreme. La principale, come già accennato, risulta quella Black Metal che innerva tutto il platter, culminando perfino in episodi dai forti connotati atmosferici e suggestivi, realmente ascrivibili alla fiamma nera, ricordando un po' la miscela Thrash / Black che proponevano realtà come i
Desaster.
Oltre a ciò, è possibile rinvenire al suo interno numerosi ricami a cavallo tra N.W.O.B.H.M. e Speed (sulla scia di
Cruel Force ed
Hellripper), una certa urgenza Hardcore che si ripercuote anche su alcuni registri vocali urlati, e infine un grano di Death Metal a suggellare la miscela estrema.
La qualità del songwriting è elevata, e i brani risultano tutti molto elaborati, spaziando, quale più quale meno, tra le molteplici correnti a cui abbiamo fatto riferimento.
Forse però si è voluto "far troppo", essere troppo pretenziosi, perché, fermo restando la qualità compositiva di cui abbiamo appena disquisito, e l'accuratezza di insieme del prodotto, talvolta si ha la sensazione di una leggera disomogeneità e, soprattutto, certe articolazioni, a mio giudizio, finiscono per diluire eccessivamente la proposta dei
Torrefy, dilungandosi in dinamiche superflue. A tal proposito, giusto per porvi un esempio, mi sento di citare la conclusiva
"Total Perspective Vortex". Mentre al contrario, vi sono anche vari episodi dove tutte queste sfaccettature riescono a coordinarsi gerarchicamente in un costrutto organico e avvincente, come testimonia l'ottima
"Arachnomancer". Ed è proprio questa traccia che mette in mostra il grande potenziale del gruppo. Malvagia, dal mood Thrash anni '80, con liriche accattivanti dalle plurime sfumature – dalle comuni harsh vocals, agli scream e ad accenni di growl –, con l'aggiunta di passaggi rallentati, angoscianti, gelidi e neri fino al midollo. Se tutto l'album fosse stato in grado di collocarsi sulle frequenze di tali standard, ci si sarebbe trovati al cospetto di un disco davvero notevole.
In ogni caso
"Necronomisongs" resta un LP di buon livello; un'ottima testimonianza di una formazione che si situa nelle terre di mezzo tra estremo e classico, sound old-school e del "nuovo" corso.
Recensione a cura di
DiX88
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