Dopo un paio di EP, i polacchi
Mardom finalmente rilasciano in questo inizio ottobre 2024, sotto il patrocinio della
Personal Records, il loro primo full-length:
"Dead Soul Age"."Dead Soul Age" è un'opera dal carattere fortemente nostalgico e passionale, dove depressione, occulto e romanticismo procedono in simbiosi; è l'aspetto emotivo la caratteristica più in luce rispetto alle altre della musica dei
Mardom.
Non siamo di fronte a un Black Metal furioso, pur presentando qua e là alcune delle tipiche sfuriate violente del genere; bensì sono le strutture lente, atmosferiche, dilatate, frequentemente con motivi ripetuti piuttosto melodici, e di matrice chiaramente oscillante tra il Post-Black e il Depressive.
È un album che si ascolta piacevolmente, poiché palpabile è il sentimento pulsante dei tre musicisti che lo hanno composto; inoltre, le strutture sono piuttosto elementari, facilitandone sicuramente l'assimilazione. Oltre a ciò, i suoni risultano accattivanti, sia che vi si accosti un amante dell'old-school, che qualcuno più avvezzo a produzioni maggiormente levigate, trovandosi qui un giusto compromesso.
Il difetto di
"Dead Soul Age", per quanto questo in una certa misura possa essere caratteristico del genere, è l'eccessiva ripetitività di tali strutture elementari, e la loro non particolare originalità. Tutto ciò, purtroppo, impedisce di far scoccare la freccia dell'amore, oltre a tediare leggermente l'ascoltatore in alcuni passaggi. Tuttavia, è giusto ribadire quanto asserito in precedenza: l'insieme risulta gradevole; e aggiungiamo che in vari punti si sfiora la commozione, poiché animata da genuinità è la vena artistica dei
Mardom.
Vedremo quali orizzonti questa passione potrà dischiudere per i polacchi…
Dopo questo primo lungo urgerà trovare un guizzo per smarcarsi dalla moltitudine.
Recensione a cura di
DiX88
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