I Portae Obscuritas sono una Black Metal band formatasi in Austria nel 2007, e al momento hanno rilasciato tre full-length, di cui l'ultimo in questo ottobre 2024:
"Khaos", sotto l'egida della Northern Fog Records.

"Kahos" propone un Black Metal che indubbiamente guarda nella direzione della Scandinavia, prevalentemente alla Norvegia per quel che riguarda il profilo più atmosferico dell'opera, oltreché per una certa austera solennità. Mentre, per quanto pertiene certi dinamismi più elaborati, caratterizzati da un gusto melodico piuttosto marcato, viene da pensare alle produzioni svedesi.
È un ascolto meno semplice di quel che si potrebbe pensare, poiché i brani risultano abbastanza estesi (quarantacinque minuti di musica spalmata su sole cinque tracce) e percorsi da più dimensioni sonore configuranti un andamento tendente al Progressive, come si può evincere, per esempio, dall'iniziale "K" (il titolo delle varie tracce va a formare un acronimo: "Kahos") di ben dodici minuti, secondo più, secondo meno.
La qualità del prodotto è alta, questo sia chiaro, un ottimo lavoro in fase di produzione ci consegna un sound anni '90 e al contempo nitido e ben adattato ai nostri giorni. Inoltre, tecnicamente, e perfino a livello compositivo, non si può obbiettare niente agli americani; i quali tra atmosfere, partiture dilanianti, clean vocals solenni, evocative e talvolta quasi cerimoniali, cambi di tempo azzeccati – dove, su tutto, emergono incastri alle pelli davvero notevoli e un guitarwork raffinato – dimostrano indubbiamente di avere le credenziali giuste. Tuttavia, a mio avviso, non riescono a conquistare, a infondere un coefficiente artistico sufficientemente consistente da poter, da un lato entusiasmare – magari con la presenza di qualche hooks più pregnante – , e dall'altro, ergersi al di sopra della miriade di formazioni dedite alla fiamma nera affollanti l'attuale panorama dell'underground.

Da musicisti del calibro dei Portae Obscuritas dobbiamo, e possiamo, aspettarci qualcosina in più… Li terremo d'occhio.