Seconda bomba di fila per i finnici
Ensiferum, che dopo il bellissimo
"Thalassic" tornano con un bel concept album, la storia di una battaglia all'ultimo sangue tra due fazioni, dove anche la magia farà la sua parte. Ma oltre al bellissimo racconto, peraltro tratto da un libro ancora non pubblicato scritto dal buon Sami Hinkka, "
Winter Storm" è davvero un gran bell'album di melodeath molto folk-oriented, carico di potenza, canti di guerra, minacciosi momenti musicali ed un generale equilibrio che è difficile riscontrare al giorno d'oggi.
Dopo una bellissima intro, si parte in quarta con "
Winter Storm Vigilantes", che introduce una delle due fazioni coinvolte in questa battaglia; un brano potente, violento e selvaggio, che fa venir voglia di urlare di gioia! Seguirà una manciata di canzoni molto diverse l'una dall'altra, che ben intepretano i vari momenti 'narrativi' del concept, giocate peraltro benissimo per quanto riguarda l'alternarsi di voci harsh e clean, tutte di altissimo livello. Ma il punto di vista rimane sempre ben chiaro: questo è un album fottutamente
metal, dove si picchia, si canta, si balla persino, e si immagina di combattere contro nemici umani e non. Da segnalare la bellissima e lenta "
Scars in My Heart", cantata dalla brava
Madeleine Liljestam degli Eleine, subito seguita da un'altra breve intro e poi da "
The Howl", una mazzata epic-folk che stenderebbe un cavallo!
Non mi aspettavo una qualità così alta, anche se il predecessore mi era piaciuto parecchio. Ma, ribadisco, "
Winter Storm" è l'album della nuova consacrazione degli Ensiferum, che si dimostrano band solida, seria, convinta, con un paio di palle così.
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