Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:37 min.
Etichetta:Indipendent
Distribuzione:Cutting Edge PR

Tracklist

  1. DEADEND
  2. NIGHT SURVIVAL
  3. REBORN
  4. FOREST LONELINESS
  5. EVERYTHING DIES
  6. THE FUNERAL OF HEARTS (HIM COVER)
  7. THE END

Line up

  • Nargathrond: all instruments

Voto medio utenti

Gli Everything Dies sono una one man band fondata quest'anno dal polistrumentista Nargathrond, il quale poco tempo dopo la sua ufficializzazione rilascia in via indipendente, a inizio ottobre, il primo full-length del progetto: "Survivalist".

In termini di contenuto, le canzoni descrivono il percorso di rottura di una relazione con le relative asperità e i processi psicologici che vi si associano. Tutto ciò si unisce alla ricerca delle modalità per affrontare tale situazione di abbandono improvviso, e inaspettato, di quel legame che per molto tempo ha rappresentato il fulcro della propria esistenza.
Siamo in ambito Depressive Black metal, dove la variante suicide, almeno a livello concettuale, è assente – per quanto in tema strettamente musicale, tale distinzione abbia poco senso.
È un'opera che si muove su binari piuttosto consolidati nel genere, facendo riferimento a quella corrente un po' meno ortodossa e dalle declinazioni più romantiche e sperimentali come, per esempio, i Lifelover o i più atmosferici Nocturnal Depression; con un frequente utilizzo delle clean vocals in una direzione talvolta estremamente calda, struggente e dal mood gotico, che a nostro avviso si lascia fin troppo trascinare dal sentimentalismo; probabile retaggio lasciato dalla musica degli Him nella formazione artistica di Nargathrond – non a caso è qui presente una cover dei finlandesi: "The Funeral of Hearts".
L'album scorre agevolmente, durando solo 37 minuti, che visito il genere non sono poi molti, inoltre non "soffrendo" della staticità (che se sia un difetto o meno sarebbe da disquisire approfonditamente) che di frequente caratterizza tali opere, può risultare fruibile anche ai meno avvezzi. Ciò che più ci ha colpito, e che speriamo venga pian piano realizzato in maniera ancor più estesa, sono talune sfumature Black/Doom assumenti, talvolta, connotati violenti ed energicamente ritmati, che ben si alternano ai classici droni atmosferici
Personalmente l'abbiamo trovato un lavoro piacevole benché non entusiasmante. A nostro giudizio presenta alcune incertezze, tra cui una certa forma delle clean vocals, per esempio; risultando inoltre affetto da una certa scontatezza, derivante dal rimanere pedissequamente ancorato a determinati stilemi… Qualcuno li ha accostati agli Psychonaut 4, tuttavia per noi siamo molto distanti, sia qualitativamente che a livello stilistico.
In ogni caso resta una discreta testimonianza di un artista che ha indubbiamente tutte le credenziali per crescere; oltreché un prodotto ben realizzato e meritevole di essere ascoltato.

Recensione a cura di DiX88

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