Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. SENTIMENTAL
  2. SHAME ON YOU, SHAME ON ME
  3. GAIA
  4. WHEN THE LIGHTS GO DOWN
  5. IN A PERFECT WORLD
  6. RESET
  7. MIDNIGHT TRAIN
  8. OPEN SPACES
  9. SWEET LITTLE TINA
  10. HARD TIMES TO FALL IN LOVE
  11. BREAKAWAY

Line up

  • Tommy Denander: guitar, bass, keyboards, vocals
  • Jim Jidhed: vocals
  • Jeff Paris: vocals
  • Robin McAuley: vocals
  • Joey Vana: vocals
  • Harris ‘Dio’ Zindani: vocals
  • Tony Levin: bass
  • Keith Scott: guitar
  • Mutt Lange: backing vocals
  • Lenna Paris: backing vocals
  • Tony Nilsson: additional keyboards & programming on “Reset”
  • Jeremy Rubolino: strings

Voto medio utenti

Nonostante segua la sua rigogliosa carriera già da “qualche” anno, non posso fare a meno di sorprendermi ogni volta per il talento e l’ispirazione (soprattutto) che alimentano la produzione artistica di Tommy Denander, una rara garanzia priva di scadenza della scena melodica internazionale.
Tra le numerose situazioni artistiche che lo hanno visto brillante protagonista, a spiccare in maniera significativa ci sono sicuramente i Radioactive, in cui il nostro infaticabile svedese si fa supportare da una selezionata élite di esponenti della fonazione modulata, sempre molto “coinvolti” nel prestare le loro auree laringi al raffinato lavoro del multistrumentista, autore e produttore di Stoccolma.
Il nuovo “Reset”, a due anni dal frizzante “X.X.X”, è un’ulteriore conferma di quanto appena affermato, “impressionando” anche il più fedele dei suoi estimatori per la qualità delle composizioni, l’impeccabilità delle esecuzioni e la tensione espressiva elargita dalle interpretazioni.
AOR screziato di prog-rock al massimo delle sue possibilità emozionali, insomma, in cui tutti i cliché del genere sono trattati con sagacia, sensibilità e una certa freschezza, diventando autentico nettare uditivo per ogni amante di questo tipo di suoni.
E allora non rimane che scorrere velocemente i contenuti di un programma che merita una magnificazione pressoché unanime, e che raggruppiamo per cantante, iniziando da Jim Jidhed (Alien), convincente nocchiere vocale del singolo Journey / Toto-escoSentimental”, della melodia adescante di “When the lights go down”, delle mirabili pulsazioni avvolgenti di “In a perfect world” e della gemma notturna “Open spaces”.
In rigoroso ordine d’apparizione, passiamo al leggendario (e non sempre adeguatamente celebrato) Jeff Paris, al quale sono affidate la sbarazzina “Shame on you, shame on me”, la sopraffina aura “tecnologica” di “Gaia”, il vivace groove prog n’ soul di “Sweet little Tina” e la spedita “Breakaway”, in assoluto forse il pezzo meno efficace dell’intera raccolta.
Arriviamo così alla title-track dell’opera, a cui Robin McAuley (MSG, Black Swan, ex-Survivor, …), con il contributo di due special guest del calibro di Tony Levin (King Crimson, Peter Gabriel) e Keith Scott (Bryan Adams), conferisce il tono melodrammatico richiesto dall’enfasi magnetica del brano, ben sottolineata dalla profusione di tastiere e dall’ottimo assolo di chitarra.
Ai cultori dei Toto (e degli Yes più “radiofonici”, pure …) è nuovamente dedicata “Midnight train”, condotta dalla laringe cristallina dell’emergente Harris ‘Dio’ Zindani, mentre “Hard times to fall in love”, con Joey Vana (Mecca) impegnato nella gestione microfonica, è un altro saggio di classe adulta di prima categoria, impreziosito da un suggestivo guitar-work, influenzato tanto da David Gilmour quanto da Neal Schon.
Ecco, per sommi capi, i motivi per cui “Reset” merita di comparire nel novero degli album più apprezzabili dell’anno nel suo settore di competenza … per i Radioactive una consuetudine piuttosto diffusa, che non ci stancheremo mai di accogliere con caloroso favore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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