I Falconer sono stati la vera sorpresa del 2001, almeno nel settore Power Metal. "Chapters from a Vale Forlorn" segue il fortunato (per critica e vendite) debutto, e sebbene i Falconer non possano più contare sull'effetto sorpresa riescono a stupirmi nuovamente.
Infatti, invece di ricalcare pedestremente le canzoni del debutto proponendoci un "Falconer part. 2" se ne distaccano, non troppo, ma in maniera evidente. Stefan e soci lasciano un po' in disparte i passaggi più eroici ed anche quelli folk, dando maggior spazio sia alla melodia sia ad alcuni inserti atipici in contesto Power, come le atmosfere anni '70 di "Busted to the Floor", sottolineate dall'uso di un Hammond.
Attenzione, con questo non intendo dire che abbiano cercato di diventare più commerciali, visto che sarebbe bastato (e magari più efficace) dare enfasi al lato più "poweroso" della loro musica.
Ma non disperate, queste sonorità sono presenti e si sentono sopratutto nella prima parte del disco, ad esempio sulla veloce "Decadence of Dignity" e su "For Life and Liberty". Parlavamo invece di melodia, e credo che la maggior attenzione che il gruppo rivolge a questo aspetto sia dovuta al bravissimo Mathias Blad, singer che riesce sempre a rendere coinvolgenti i brani accrescendone il pathos grazie alla straordinaria capacità interpretativa di cui è in possesso.
Strano che uno dei cantanti che più mi ha colpito negli ultimi anni arrivi da territori ben lontani dal metal. Ma il metal non manca, l'epicità caratterizza "Lament Of A Minstrel" ed anche la più sostenuta "Stand In The Veneration", ma uno dei pezzi più riusciti è sicuramente "The Clarion Call" energica nel drumming e nelle chitarre, quasi maideniana, che ha un altro punto vincente nel chorus.
Andamento marziale, sottolineato dal drumming di Karsten Larsson, per l'altrettanto bella "We Sold Our Homesteads", brano della tradizione svedese che come promesso l'anno scorso da Stefan Weinerhall fa il paio con quella "Per Tyrssons..." incisa dal gruppo sul debut album.
In similitudine con quanto avvenuto per "Falconer", l'artwork è stato realizzato da Jan Meininghaus, e le registrazioni si sono tenute nuovamente ai Los Angered Studios assieme a Andy LaRocque, presente anche alla chitarra solista di "Busted To The Floor".
I Falconer confermano di essere qualcosa più di una semplice promessa, e tanto meno un side project dell'ex chitarrista dei Mithotyn. Quest'anno poi non mancheranno l'appuntamento con il palco (certa la partecipazione al Wacken, cui dovrebbe seguire un tour europeo), una prova difficile ma che darà ulteriori delucidazioni sulle potenzialità del gruppo. Per ora mi accontento di "Chapters from...", che di testimonianze del valore del gruppo ne offre già nove, ovviamente i nove pezzi che fanno parte della tracklist, ma anche come il voto a piè di pagina!
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