Once again, Greece is calling...
Eh già, ancora un disco magnifico proveniente dalla Grecia; la “Magna” Grecia!
I
Leatherhead, originari di Larissa, sono cinque ragazzacci diretti, rozzi e incazzati come delle bisce (insomma, di quelli che piacciono a noi), che propongono un sound decisamente esuberante, solido e pieno zeppo di differenti contaminazioni, tra loro perfettamente amalgamate.
La band ellenica rappresenta l’ennesima realtà interessante proveniente dalla Grecia e chiaramente, manco a dirlo, è stata messa sotto contratto da un’etichetta diventata ormai una certezza assoluta nel settore, ovvero la connazionale
No Remorse Records.
L’omonimo debutto dei
Leatherhead, nonostante le molteplici inevitabili influenze, brilla di luce propria. Il disco è un concentrato di energia purissima e incontrollata, basato fondamentalmente su un metal di estrazione classica che però, spesso e volentieri, si concede delle piacevoli divagazioni verso territori speed-thrash, soprattutto per merito delle chitarre sporche e velenose, affidate alla coppia formata da
Thanos Metalios e
Zachos Karabasis.
Mentre il famelico frontman
Tolis Mekras azzanna le tracce con il suo timbro feroce e caparbio, la sezione ritmica si mette in evidenza per la struttura possente e i repentini cambi di tempo, resi possibili grazie all’energia sprigionata dalla batteria di
Michalis Zounarakis e dal basso di
George Bradley.
L’esplosività musicale dei
Leatherhead raggiunge il suo picco massimo in corrispondenza di tracce come
Equinox,
Vampire’s Kiss,
Into The Werewolf’s Lair o
Under Your Bed, trasmettendo una carica fomentante unica mentre, in altre occasioni invece, come in
When Death is Near, in
Judge Steel o anche nella conclusiva title-track, i ritmi rallentano lievemente e la band cerca di concentrarsi maggiormente sull’aspetto tecnico ed emotivo (inserito sempre all’interno di una visione musicale particolarmente esplosiva), piuttosto che sull’impatto vero e proprio.
L’intensità compositiva si mantiene costantemente alta, per tutta la durata del disco, consentendo ai Nostri di mettersi in una posizione di forza rispetto all'ascoltatore, a sua volta, costretto spalle al muro, a subire le frustate sonore riservategli da questi terribili debuttanti dalle idee chiare e bellicose.
Leatherhead è un bellissimo esordio, che può essere concepito solo da una band decisamente valida e con pochi punti deboli, capace di assimilare e miscelare armonicamente, all’interno del proprio sound, elementi appartenuti a diverse gloriose formazioni del passato, ma anche del presente; dagli
Agent Steel (in primis), agli
Exciter, dagli
Omen, ai
Razor, passando per i primi indimenticabili
Queensrÿche e per gli immancabili
Metallica e
Iron Maiden, fino a giungere a realtà ben più recenti, come
Riot City,
Vulture o
Evil Invaders.
Insomma, con tali referenze, non rimane altro da fare che leccarsi i baffi e premere “play”!
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