A distanza di quattro anni dal precedente (ed ottimo) "Mestarin kynsi" che segnó l'inizio della collaborazione con Nuclear Blast tornano i finlandesi Oranssi Pazuzu con un nuovo album intitolato "Muuntautuja": i timori di un ammorbidimento del sound del gruppo erano stati giá fugati immediatamente dopo l'uscita del suo illustre predecessore, e questo nuovo capitolo discografico procede in piena continuitá con il percorso artistico della band e ci consegna un altro disco di valore assoluto. Ma facciamo un po' di ordine: nei quasi 20 anni della loro carriera gli Oranssi Pazuzu si sono sempre distinti per la loro capacitá di comporre musica in grado di combinare la pesantezza del metal piú estremo con elementi derivanti dallo space rock e dalla musica piú psichedelica, dando vita a vere e proprie opere artistiche capaci di catapultare l'ascoltatore in un'altra dimensione, estraniandolo dalla realtá e facendolo precipitare in un vortice sonoro in grado di risucchiarlo in un'altra dimensione. Ad oggi risulta sempre complicato riuscire a fornire una definizione del genere suonato da questo gruppo, che ha fatto della poliedricitá e dell'originalitá i propri tratti distintivi e che li hanno certamente imposti come una delle formazioni piú innovative ed interessanti di tutto il panorama metal, anche se purtroppo questo molto probabilmente non va di pari passo con la popolaritá (soprattutto presso il grande pubblico piú "mainstream") di cui gli Oranssi possono attualmente godere.

"Muuntautuja" non tradisce lo spirito degli Oranssi Pazuzu: in 43 minuti, il gruppo ci regala un'esperienza onirica e oscura, un viaggio delirante che potrebbe ricordare l'effetto di qualche sostanza psicotropa tagliata male. Bastano pochi istanti dall’inizio di “Bioalkemisti” per essere proiettati in un’altra dimensione, trasportati da atmosfere dense e pulsanti, scandite dal basso ipnotico di Ontto, su cui si stratifica un tappeto di tastiere inquietante e straniante. Le vocals graffianti e lo scream di Ontto aggiungono al brano un tono ancora più acido e malevolo. Anche i momenti più psichedelici non mancano, come nella title track, che si snoda lungo una trama allucinogena in cui tastiere da incubo e voci filtrate creano un’atmosfera sinistra e affascinante.

In generale, "Muuntautuja" brilla di una luce oscura, svelando una struttura complessa e stratificata che rende questo album un'opera grandiosa. Qui, fare un track-by-track sarebbe superfluo: la musica degli Oranssi Pazuzu non va analizzata con metodo razionale, ma vissuta come una massa fluida e vischiosa in cui immergersi completamente. Il disco non presenta cali di tensione o brani sottotono: una volta entrati nel suo flusso, staccarsi diventa quasi impossibile, come ipnotizzati dal talento straordinario di questi artisti.

Se siete già fan degli Oranssi Pazuzu, "Muuntautuja" è un acquisto imprescindibile che non vi deluderà. Se invece non li conoscete ancora, questa è l’occasione perfetta per lasciarvi affascinare da una band unica e, con ogni probabilità, vi troverete irresistibilmente attratti a esplorare tutta la loro discografia.