I veterani
Gorgon, rappresentanti di una delle sfaccettature più bastarde della fiamma nera francese, in corsa dall'ormai lontano 1991 (pur con circa 15 anni di interruzione), ormai tenuti in piedi dal solo
Christophe Chatelet, giungono in questi giorni a tagliare il traguardo del settimo full-length:
"For Those Who Stay", rilasciato sotto l'egida della
Osmose Productions.
Probabilmente i
Gorgon non sono una formazione imprescindibile per il Black metal, altresì possono vantare una carriera di tutto rispetto, essendo senz'altro da ascriversi a quel novero di formazioni che hanno contribuito a sviluppare la scena nera della Francia.
Bisogna ammettere che capolavori veri e propri, o comunque liminari a linee di vetta non ne hanno pubblicati, a differenza di realtà come
Seth,
Blut aus Nord,
Mütiilation,
Deathspell Omega,
Aosoth,
Antaeus,
Peste Noire,
Celestia,
Mortifera, ecc.ecc.; tuttavia, album come
"The Lady Rides a Black Horse" (1995) e
"Reign of Obscenity" (1996) sono sicuramente da prendere sul serio.
Con
"For Those Who Stay",
Chatelet non scrive certo il disco della sua vita, però ha il pregio di restituirci intatta un'attitudine al Black metal oltranzista e – pur con i dovuti riadattamenti – fuori dal tempo.
Quaranta minuti di musica estremamente cruda, dove la materia oscura appare frequentemente amalgamata ad una forma di Death metal dal mood thrashy e lievemente Hardcore, con suoni che in alcuni frangenti appaiono più compressi e distorti della norma (
"Tod. Mort. Death" ne è un fulgido esempio).
I
Gorgon si muovono in prevalenza su tempi veloci e densi di cambi di ritmo, dove comunque sia trovano spazio anche talune strutture più monocromatiche, dai sottofondi "melodici" gelidi, appartenenti alla primigenia fiamma nera scandinava.
Non c'è molto da disquisire su un LP come questo: per ciò che il francese si propone di suonare la qualità si attesta su livelli medio elevati. Gioverebbe forse la ricerca di soluzioni un po' meno prevedibili, oltre a qualche arrangiamento più identitario del progetto
Gorgon…
In ogni caso, per chi ama le declinazioni più dure del Black, questo resta un prodotto da prendere in considerazione.
Recensione a cura di
DiX88
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