Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:49 min.
Etichetta:Jawbreaker Records

Tracklist

  1. FORBIDDEN OF SPEECH
  2. NIGHTMARISH GAZE
  3. BOUND TO KILL
  4. HELL’S FIRE
  5. PSYCHOSIS
  6. GUILTY UNTIL PROVEN INNOCENT
  7. REALIZE YOU’RE ALREADY DEAD
  8. APOSTATE
  9. RELIGIOUS DISEASE
  10. INHUMAN REIGN (CD AND MC BONUSTRACK)

Line up

  • Lucas Lee: vocals & lead guitars
  • Morgan Ottenvang: drums
  • Edvin Mossfeldt: bass
  • Valter Ernerot: rhythm guitars

Voto medio utenti

Questo giovanissimo quartetto svedese non ha fatto il minimo sforzo per evitare di dare indizi su quella che sarà lo loro proposta musicale, infatti, a conferma di quanto avevano già lasciato intuire con l'artwork del loro primo lavoro sulla lunga distanza (segue il MLP "Evil Is Reborn"), i Disarray ci mettono subito con le spalle al muro con "Forbidden of Speech", che ad un assalto nel segno (del male) tipico dei Sodom e dei Kreator, anche per una certa affinità vocale tra Lucas Lee e Mille Petrozza, unisce una marcata devozione verso la scena Thrash Metal d'oltreoceano, negli USA tra Slayer, Vio-Lence, Sadus, Forbidden, ma direi anche i canadesi Sacrifice, con influenze che si fanno più evidenti proprio sulla seguente "Nightmarish Gaze", anche per quei controcori alla Sacred Reich. La scaletta scorre via veloce e abrasiva con i Disarray che mediano continuamente le succitate suggestioni con brani che talvolta guardano maggiormente a "Pleasure di Kill", come "Bound to Kill" o "Apostate", mentre in altre occasione l'oggetto dei loro desideri sono piuttosto "Swallowed in Black" oppure "Torment in Fire", e lo testimoniano le varie "Psychosis", "Realize You're Already Dead" o la stessa titletrack. I Disarray non mostrano alcuna pietà nell'aggredire i pezzi con tutta la loro foga e furia giovanile, soprattutto da parte dei due chitarristi, il già citato (e anche vocalist) Lucas Lee e Valter Ernerot, ma come era d'uso negli anni '80 non poteva certo mancare una bella intro arpeggiata, nel caso piazzata strategicamente ad aprire una "Guilty Until Proven Innocent" che deve non poco ai Metallica, e per buon peso salta fuori pure una bonus track, "Inhuman Reign", che rimpolpa le versioni in CD e Musicassetta, segnalandosi anche come l'episodio più schizzato (con qualcosa degli Assassin di "Interstellar Experience") del lotto.

I Disarray hanno indubbiamente appreso la lezione (in violenza), ora devono però farla loro e con un minimo di personalità in più, di tutto il resto (cattiveria, convinzione, solidità, attitudine...) hanno già dimostrato di averne a sufficienza.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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