Gli
Eldingar sono una Black metal band greca formatasi recentemente, con al momento all'attivo la pubblicazione di due full-length,
"Maenads" nel 2022, e l'ultimo in questi giorni di autunno 2024:
"Lysistrata", rilasciato sotto l'egida della
Vinyl Store.
Al di là dell'approccio tematico da pappa del cuore tanto in voga nei tempi ultimi – non a caso il titolo credo riprenda quello dell'omonima commedia di
Aristofane, che vi consiglio di approfondire per dare un senso a quanto da me qui affermato –, si tratta di un'opera tanto complessa, quanto dotata di un valore di ordine superiore.
I greci, come di frequente avviene nel panorama dell'Hellenic black metal, non sono interessati ad assalti frontali e a gelidi riffs, al contrario, più che mai evadono dalle strutture classiche, per inserirsi in una classicità iscrivibile su un ordine più ampio e tradizionale, nel senso originario del termine.
Si viene trasportati, per circa un'ora e un quarto di musica, sui paesaggi dell'antica civiltà greca: la culla del mondo. Intento che viene perseguito, e concretamente realizzato, tramite strutture dilatate dai forti contorni Pagan/Folk, ricamati su una tessitura Black metal – che si snoda tra
Kawir,
Varathron,
Rotting Christ e primi
Naer Mataron – intarsiata da drammatiche, e talvolta colorite, melodie orchestrali. Ricavati da un uso elegante di strumenti ad arco come la lira cretese e il violoncello; a fiato: flauti e sassofoni; strumenti a percussione di ogni tipologia e, infine (ma non solo), suadenti voci femminili… evocanti il fascino della divinità lunare
Selene – probabilmente raffigurata anche in copertina.
"Lysistrata" è un affresco mistico di una potenza poetica assoluta: struggente, epico e dai significanti che si disarticolano e autonomizzano dai significati, riunendosi a una primeva capacità di fascinazione che trova radici – parafrasando indebitamente
Freud – nel misterioso ombelico onirico congiunto con l'ignoto.
La vera arte, da un profilo
"umano, troppo umano", è sempre inafferrabile. La sua comprensione può pervenire esclusivamente da uno slancio verso l'alto.
Un'opera ritagliata, su misura, di colui che ancora risulti dotato di una certa sensibilità per il sublime.
Recensione a cura di
DiX88
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