Oltre 20 anni di carriera e soli 5 dischi: non è la prolificità la caratteristica principale dei norvegesi
In Vain quanto piuttosto la qualità eccelsa profusa a piene mani in ogni disco che rende sopportabile la (lunga) attesa tra un disco e l'altro.
Se dal capolavoro "
Ænigma" avevamo dovuto attendere 5 anni per il successivo "
Currents", per poter ascoltare il nuovo "
Solemn" (sempre affidato alla inseparabile
Indie Recordings)
Johnar Håland e soci ci hanno fatto sospirare per 6 inverni.
Questo perchè alla base della loro musica c'è impegno costante per ottenere un songwriting impeccabile, una qualità ed un'originalità difficilmente rintracciabile in tutta la scena musicale.
Quanto sia stato impegnativo il nuovo disco è certificato dalle parole di
Johnar:
"
Il nostro nuovo album Solemn è la manifestazione trionfale dell'epico viaggio degli In Vain che abbraccia oltre due decenni! Questo disco, che è una vera e propria potenza, racchiude il nostro leggendario passato e allo stesso tempo si avventura su sentieri nuovi e inesplorati. Con una durata di un'ora, offre molto da approfondire e siamo molto soddisfatti del risultato finale!"
Confermate anche dal batterista
Tobias Øymo Solbakk (curatore anche dei synth e degli arrangiamenti degli archi):
“
Solemn è un capitolo di lavoro monumentale, sia per gli In Vain che per me personalmente. Posso dire con certezza che questa registrazione ha richiesto tutto e di più da parte mia, dall'allenarsi e praticare la velocità dei pedali per un anno di fila alle prove e all'ascolto dei brani ogni ora di veglia per molti mesi. Il suono della batteria degli In Vain ha una miscela quasi impossibile di elementi che devono essere bilanciati nel modo giusto. Devono essere potenti, incisive e pulite, ma allo stesso tempo devono proiettarsi chiaramente anche nelle parti veloci".
La grandezza degli
In Vain risiede proprio in questa loro maniacale professionalità che li ha portati ad avere un'identità ed un sound immediatamente riconoscibile che riesce a stupire ogni volta.
Un mix di complesse melodie progressive, toni black metal, riff death, growls, screams, partiture cinematografiche e abbondanti clean vocals: tutto al servizio delle canzoni che risuonano impeccabili in un loop infinito di ascolti.
E ascolto dopo ascolto la sensazione è sempre migliore, un viaggio in cui il risultato finale è più grande della somma delle singole parti: si spazia dal death al black al folk al prog inserendo tocchi inaspettati come archi o inserti di sax, tutto per stupire e rinnovare la curiosità della scoperta.
"
Solemn" spiazza ad ogni ascolto, riesce ad essere fresco come se fosse sempre il primo passaggio nel lettore, anche all'ennesimo "play" offre qualcosa di nuovo ed interessante: la complessità di "
Season of Unrest", lo scorrere dell'esistenza umana rappresentato dalla metafora delle onde del mare nella complessa ed affascinante "
Eternal Waves", l'immensa ed aspra bellezza nordica dell'opener "
Shadows flap their black wings".
Emozionante, trascinante, intenso, incredibilmente complesso: "
Solemn" è senza ombra di dubbio una delle uscite migliori di questo eccellente 2024, conferma la grandezza degli
In Vain e giustifica ampiamente i 72 mesi di attesa.
L'estremo è - come ormai consuetudine - lo scrigno ultimo e prezioso della migliore versione possibile della nostra amata Musica, senza alcuna possibile obiezione.
In Vain - "
Shadows Flap Their Black Wings"
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