Ecco un'altra entità canadese famosa in patria e, curiosamente, nel Texas (probabilmente miracolo delle fm radio della zona), stato evidentemente illuminato visto che li vi era il maggior supporto anche agli imprescindibili
Legs Diamond, ma pressoché sconosciuti altrove.
I
Moxy nascono nella seconda metà degli anni '70 a Montreal, fondati dal cantante
Buzz Shearman e dai chitarristi
Buddy Caine ed
Earl Johnson. Questo debutto è unanimemente riconosciuto come il loro classico, ma anche i successivi "
Moxy II" e "
Ridin' High" sono ottimi. Mentre un discorso a parte merita il conclusivo "
Under The Lights", senza più Buzz alla voce rimpiazzato da
Mike Rynoski, conosciuto poi come
Mike Reno dei
Loverboy dove il sound si fa nettamente più melodico.
Dei Moxy si sente di nuovo parlare nel 1983 quando Buzz e Johnson collaborano alla realizzazione del primo album di
Lee Aaron. È un periodo in cui i Moxy pensano alla riunificazione, ma purtroppo nello stesso anno la morte di Buzz in un incidente stradale cancella i Moxy per sempre. Altro membro storico che militò nei Moxy il drummer
Danny Bilan, visto che fece parte anche dei fantastici
Reckless di
Jan Melanson. "
Moxy" è un disco di forte hard rock ovviamente ammantato dal suono caldo tipicamente seventies, privo d'artificio ma sapiente negli arrangiamenti. La scuola è un po' quella britannica, soprattutto degli
Zeppelin, ma mediata attraverso squisitezze tipicamente canadesi riscontrabili in molte melodie, in "
Sail On Sail Away" per esempio che è in grado di rivaleggiare, e battere, i primi
Rush che, ricordiamolo, erano adepti anche loro di un certo verbo zeppeliniano. Anche "
Fantasy" è prossima al volo della band di
Page e si apre ad armonie sognanti e molto eleganti. "
Can't You See I'm A Star" esprime il lato duro della band ed ha un refrain più yankee. "
Moon Rider" insiste sulla stessa linea, ma se possibile con ancor maggior efficacia, condita da un bellissimo stacco acustico ancora una volta da estasi, sicuramente un cavallo di battaglia del gruppo. "
Time To Move On" inscena di nuovo la classe della band, perfettamente bilanciata tra parti hard ed avvolgenti cori anthemici, con il 'solito' Johnson capace di flash di chitarra trascinanti.
"
Still I Wonder" è dura e diretta allo scopo, senza ammiccamenti commerciali, con un duetto chitarra/voce urlata strepitoso nel finale, poi c'è il blues torrenziale è velenoso di "
Train" sicuramente non molto originale rispetto altre composizioni della band, ma che in termini di feeling risulta comunque vincente. "
Out Of The Darkness" anticipa il songwriting, in alcuni punti, di "Moxy II", altro album interessantissimo, grazie anche alla supervisione di
Jack Douglas che all'epoca firmò due capolavori dell'hard USA: "
Rocks" degli
Aerosmith e "
Starz" degli
Starz.
I Moxy per gli amanti dell'hard seventies sono un'altra band imperdibile.