Noitasapatti è una Black metal band melodica, dai tratti DSBM, fondata a Pori, Finlandia, nel 2017. Dopo alcune demo e uno split album con gli Hollow Corpse, hanno pubblicato nel 2022 il loro primo lavoro completo,
"Kuolemattomille Maille".Attualmente, il gruppo si trova in fase di lancio del secondo album,
"Sankarin Matka", previsto per questa fine novembre 2024, sotto l'egida della
Inverse Records.
La loro musica appare influenzata dalla fiamma nera degli anni '90, incorporando elementi di atmosfere ipnotiche limitrofe a
Burzum, Death-doom britannico, Viking metal epico e Rock progressivo. Bensì, tutto ciò si mostra fortemente permeato da una matrice DSBM, accostabile tranquillamente a realtà come
Nyktalgia,
Sterbend,
Thy Light, o ai connazionali
Mortualia. Tra le correnti sopramenzionate, quest'ultima e quella Viking risultano le preponderanti. La seconda sembrerebbe ripercuotersi anche sul fronte tematico, con liriche in finlandese esploranti temi mistici; dove scream grezzi di matrice burzumiana si alternano a vocalizzi più profondi e corposi, vicini ai
Bathory delle fasi Epic/Viking.
Accostamento curioso le strutture portanti dilatate, avvolgenti e cadenzate, quasi interamente accostabili al DSBM, e le dinamiche epiche, dai contorni talvolta battaglieri, a cui abbiamo poc'anzi fatto riferimento. Benché non poi così inusuali, poiché, a pensarci bene, già nella musica del Conte era presente questo dualismo, in assenza – come nel caso dei
Noitasapatti – della vena suicida.
Tutto sommato il desiderio per ciò che non vi è più – nel caso specifico, del ritorno all'età dell'oro della Luce del Nord – altro non rappresenta – parafrasando la definizione data da
Spinoza, nella terza parte della sua "Etica" – che uno stato fluttuante di amore (l'attaccamento all'oggetto) e tristezza (la consapevolezza della sua attuale assenza).
I finlandesi, come il loro
Maestro, si limitano alla rappresentazione di paesaggi malinconici, riscattati dall'idea di un possibile ritorno alla grandezza, piuttosto che un crogiolarsi tra le spire della disperazione annichilente.
Tutto ciò viene declinato tramite gli andamenti lenti a cui facevamo riferimento, ammantati da un'effettistica elettronica delicata e avvolgente, dal sapore mistico, quasi religioso; su cui prendono corpo filigrane poetiche, grazie al lavoro di fino di alcuni inserti di tastiera, chitarre acustiche, e un insieme di elementi conferenti una tonalità vivace, tendente al policromatismo.
Una dialettica costante, tra sospiri di malinconia, malie esoteriche ed afflati eroici incardinati nella potente brama di ripristino di una gloria, tanto antica, quanto – sul profilo metafisico – ancora viva e potenzialmente vincente. Tutto questo è
"Sankarin Makta".
Nessuna novità… Bensì neanche un miserabile, e anodino, ricalcare le orme dei padri fondatori…
I
Noitasapatti denotano una certa caratura; non resta che attendere i possibili, e auspicabili, ulteriori risvolti di tutto ciò.
Recensione a cura di
DiX88
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