I
Misanthropy sono una Technical/Progressive brutal death metal band proveniente da Chicago, Illinois, attiva dal 2012.
Inizialmente dediti al Thrash metal, dopo una serie di uscite minori giungono nel 2015 al traguardo del primo full-length,
"Methods of Execution" (2015); il quale ha segnato un punto di svolta per il gruppo; in quanto ha posto le basi del loro sound, caratterizzato da una complessa struttura compositiva e una produzione che punta su brutalità e tecnica estrema.
Nel 2018, i
Misanthropy pubblicano il loro secondo album,
"Abhorrent Metamorphosis", consolidando il loro approccio tecnico, e dimostrando una maturità artistica crescente.
Il rilascio del loro terzo disco, "
The Ever-Crushing Weight of Stagnance", e di cui adesso andremo a trattare, è previsto per il 13 dicembre 2024, sotto l'egida dell’etichetta
Transcending Obscurity Records.
"The Ever-Crushing Weight of Stagnance" propone un Brutal death potentissimo, assai intricato e denso di passaggi estrosi e avanguardistici, dove il classico metallo della morte si trova unito a ritmiche Jazz e poliritmie atipiche, a cui si aggiunge un uso delle dissonanze molto marcato; questo soprattutto nelle fasi dove gli statunitensi scalano la marcia, a favore di un andamento asfissiante, pachidermico e stordente. Tra i punti di riferimento principali, vi è da fare menzione dei classici del Death più tecnico e sperimentale, come
Atheist,
Cynic e soprattutto
Gorguts; fino a giungere alle frange più estreme – questo anche per un certo tipo di vocals –, sulla scia di
Cryptopsy e
Origin, o i nostrani
Fleshgod Apocalypse di
"Oracles" (2009) (orchestrazioni escluse).
Questi ragazzi sono davvero consapevoli del fatto loro, presentando una maturità stilistica notevole, in grado di dar luogo a costrutti complessi e altresì avvincenti; grazie alla capacità di armonizzare organicamente le molteplici varietà stilistiche della loro arte estrema. E a ciò giova, non poco, l'essere riusciti a esprimere, tutti i suddetti contenuti, senza discostarsi eccessivamente dalla cosiddetta "forma canzone".
"The Ever-Crushing Weight of Stagnance" risulta dunque essere realmente un ottimo lavoro; ovviamente si deve essere avvezzi alle sonorità più brutali e avanguardistiche dell'Estremo: ne restino alla larga gli sprovveduti.
Inutile specificare che un prodotto simile, per essere assimilato, come d'altronde ogni uscita ascrivibile alla medesima categoria, necessita di un elevato numero di ascolti.
Recensione a cura di
DiX88
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