Copertina 4

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2024
Durata:63 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. KALEIDOSCOPIC
  2. HALFANA
  3. MIRACLE SUPERIOR
  4. THE SERENE VALLEY
  5. CAPTAN #5
  6. PROTECTOR OF THE STARS
  7. HIBARI, PT I: A LOST CANTATA
  8. HIBARI, PT II: WHISPER OF THE ETERNITY
  9. HIBARI, PT III: MöBIUS
  10. HIBARI, PT IV: LUMINESCENT GALAXIES
  11. BITTERSWEET '53
  12. SERENDIPITOUS
  13. ILLUSION PARADE

Line up

  • Ollie Bernstein: bass
  • Yuya Shiroumaru: guitars
  • George Shiroumaru: guitars
  • Jinn: vocals
  • Jade: drums

Voto medio utenti

Mi sono approcciato ai giapponesi Illusion Force con enormi aspettative...mea culpa, mea maxima culpa!
Dopo aver letto qualche informazione in rete riguardo il loro stile, nutrivo segretamente la speranza di scovare i nuovi portabandiera del power metal neoclassico nipponico e magari, di avere a che fare con dei Galneryus di ultima generazione e invece, ahimè, mi sono ritrovato al cospetto di una sorta di versione circense dei DragonForce che (a parte primi due dischi), sono già abbastanza pacchiani di loro sponte!

Halfana rappresenta la terza “fatica” discografica (la prima uscita per Frontiers Records) della band guidata dai chitarristi Yuya e George Shiroumaru, e, come si diceva precedentemente purtroppo, ripropone tutti i limiti che la band aveva ampiamente palesato in occasione dei precedenti due lavori.
Lo stile compositivo degli Illusion Force si rivela decisamente freddo, scontato ed anonimo, reggendosi su trame melodiche stucchevoli, su ritmiche che spingono sull'acceleratore forzatamente, quindi senza logica, su orchestrazioni e cori tanto opulenti, quanto confusi e fuori luogo, e su qualche virtuosismo neoclassico che però, alla lunga, si rivela fine a se stesso.
Gli episodi “meno peggio” di questo platter sono, per assurdo, la ballata The Serene Valley, in cui la ritmica in ¾ nel refrain, assume addirittura l’andatura di un valzer, oppure la caotica suite Hibari, suddivisa in 4 capitoli, assai discontinua e poco amalgamata tra le varie parti. A poco serve la presenza del “nostro” Ivan Giannini nelle vesti di special guest, in occasione della traccia Captan #5.

Insomma,Halfana è un album piatto, privo di mordente, ma soprattutto, duole dirlo, è un disco VUOTO, senz’anima! Difatti, se non ci si sofferma alle apparenze e si solleva il sottile velo di tecnica, velocità e potenza “a tutti i costi” di cui avvolto, ciò che vi si cela sotto, è una spaventosa carenza d’ispirazione, che si riflette in un song-writing poco credibile e talvolta, al limite del parodistico.
Oltre a quanto detto, ci si aggiunga pure il fatto che Halfana dura più di un’ora: per la precisione, 64 minuti (di agonia pura)!
Insomma, con tutto il metallo di qualità proveniente dal “Paese del Sol Levante”, quello degli Illusion Force è tranquillamente trascurabile.
Consiglio: andate oltre. Anzi, se nel medesimo sottogenere cercate qualcosa di veramente valido, rifugiatevi nei vecchi (già citati all'inizio) e gloriosi, Galneryus!


Recensione a cura di Ettore Familiari

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