Gli
Apostate sono una Black metal band dai tratti atmosferici proveniente da Macerata, nelle Marche, di cui non sappiamo riferirvi con precisione la data esatta di formazione.
Il gruppo risulta come un side project degli ottimi
Valadier (di cui vi ho informato recentemente), vedendo sia
Unukalhai alla voce che
Blight alla chitarra e alla programmazione, a cui si aggiunge
Drunken Bible dei
Pröfane Oath al basso (e forse alla batteria).
Nel 2024 pubblicano il loro album di debutto,
"Elegy of Phantom Pain", prima in via indipendente e in seguito sotto l'ala della
Black Mass Prayers.
"Elegy of Phantom Pain" sembrerebbe essere ispirato a qualche misteriosa leggenda spettrale dell'Italia centrale, di cui tuttavia non sappiamo riferirvi i dettagli. L'album si gioca su una forma di Black metal atmosferico piuttosto cruda, la quale si snoda su strutture dilatate, con oscillazioni eleganti tra tempistiche di matrice Doom e mid tempo che, talvolta, divengono particolarmente incalzanti.
Gli
Apostate riescono a dipingere paesaggi infestati dalle più disparate creature, ci immergono nel buio di gelide foreste nordiche, esponendoci ai rischi delle intemperie proprie di quel fascino per la natura occulta dell'esistenza, dell'animismo degli elementi naturali… Ci trasportano con i loro fiati avvolgenti e una solennità compositiva, ed interpretativa, essenziale, perfettamente veicolata da suoni saturi brucianti come il ghiaccio più puro… Dove uno scream abrasivo di matrice svedese ci accompagna nei meandri di antiche storie, involute al rango di tradizioni maledette.
Volendo dare punti di appoggio all'ascoltatore, per comprendere con maggiore precisione la proposta dei blacksters nostrani, si potrebbero offrire gli
Wyrd, i
Dolorian, atmosfere mutuate da
"Filosofem" (1996), gli italiani – e purtroppo dimenticati –
Fearbringer degli albori… Giusto per scomodare alcuni nomi. In ogni caso, come sempre avviene quando degli artisti possiedono una matrice propria, non ci si può perdere in troppi richiami descrittivi, né tantomeno in inutili discorsi…
Non vi resta che ascoltarli, ponendo attenzione a non farvi totalmente contaminare dal loro veleno: potreste ricavarne un piacere occulto: croce e delizia.
"And as i sail along these stellar rivers
I listen to the wailing of archaic forest
Coldness that pierces like an ice spear
Awakens the slumbering spirit of mine"
Recensione a cura di
DiX88
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