Lament in Winter's Night è una one mand band australiana dedita al Black metal fondata nel 2019 a Sydney, New South Wales. Il progetto è guidato da
The Seer, un musicista noto per la sua partecipazione a numerose altre formazioni, tra cui
Autumn's Rapture,
Carnal Offerings e
Nightreign.
La discografia del progetto include l'EP
"Lament in Winter's Night " (2019),
"At the Gates of the Eternal Storm" (2020), ovvero il suo primo album completo; e inoltre rilascia a fine 2024 il secondo full-length:
"Whereunto the Twilight Leads" (
Atrocity Altar).
La musica che qui ci viene proposta dall'australiano si caratterizza per un Black metal estremamente raw e malinconico, benché dai tratti melodici molto spiccati, con tematiche che spaziano dall'inverno, all'oscurità e ai tempi antichi, dove si ha un forte accento Depressive che, personalmente, data la caoticità della produzione – con suoni e vocals che sembrano provenire dall'interno di una grotta – mi ha richiamato alcune atmosfere del primo
Xasthur o dei
Leviathan; pur rimanendo su lidi meno dilatati e più intelligibili, in cui la forma canzone viene rispettata piuttosto fedelmente.
È un ascolto romantico contraddistinto dalla fusione dell'efferatezza iconoclasta della fiamma nera, con dinamiche dal pathos caldo. Ampio risulta l'utilizzo delle chitarre acustiche, nonostante si rimanga in contesti particolarmente minimali e tenebrosi, dove tutto ciò si trasfigura in un forte sentimento tragico ed "eroico", avvolto da un sensibile alone estraniante,, in grado di catapultarci nella magia dei primi
Darkthrone, o nelle raffinatezze più armoniche degli
Ulver degli albori. Si riallaccia il pensiero, inoltre, ad alcuni accostamenti dicotomici sullo stile dei
Gehenna di
"Seen Through the Veils of Darkness (The Second Spell)"(1995).
"Whereunto the Twilight Leads" è un prodotto realmente di nicchia che, come già più volte ripetuto, si sforza di coniugare lo spirito primitivo del genere, con costrutti portanti con sé alcuni influssi Post Black, permeati da un sentore di decadenza struggente, divenendo quasi commoventi.
Difficile consigliare un'opera così di nicchia… Per qualcuno potrebbe essere troppo grezzo, per qualcun altro non abbastanza duro ed eccessivamente sentimentale…
In ogni caso a me è piaciuto… Ma, soltanto, dal momento in cui mi sono deciso a lasciarmi trasportare dal vento epico e nostalgico della musica di
Lament in Winter's Night.
Recensione a cura di
DiX88
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